Teoria tradizionale della struttura del capitale
Qual è la teoria tradizionale della struttura del capitale?
La teoria tradizionale della struttura del capitale afferma che quando il costo medio ponderato del capitale (WACC) è ridotto al minimo e il valore di mercato delle attività è massimizzato, esiste una struttura ottimale del capitale. Ciò si ottiene utilizzando un mix di capitale proprio e di debito. Questo punto si verifica quando il costo marginale del debito e il costo marginale del capitale proprio sono equiparati, e qualsiasi altra combinazione di debito e finanziamento azionario in cui i due non sono equiparati offre l’opportunità di aumentare il valore dell’impresa aumentando o diminuendo la leva finanziaria dell’impresa.
Punti chiave
- La teoria tradizionale della struttura del capitale afferma che per qualsiasi azienda o investimento esiste un mix ottimale di finanziamento tramite debito e capitale proprio che minimizza il WACC e massimizza il valore.
- Secondo questa teoria, la struttura ottimale del capitale si verifica quando il costo marginale del debito è uguale al costo marginale del capitale proprio.
- Questa teoria dipende da ipotesi che implicano che il costo del finanziamento tramite debito o tramite capitale di rischio varia in relazione al grado di leva finanziaria.
Comprensione della teoria tradizionale della struttura del capitale
La teoria tradizionale della struttura del capitale afferma che il valore di un’impresa aumenta fino a un certo livello di capitale di debito, dopodiché tende a rimanere costante e alla fine inizia a diminuire se c’è troppo prestito. Questa diminuzione di valore dopo il punto di svolta del debito si verifica a causa della leva finanziaria eccessiva. D’altra parte, una società con leverage zero avrà un WACC pari al suo costo del finanziamento azionario e può ridurre il suo WACC sommando il debito fino al punto in cui il costo marginale del debito è uguale al costo marginale del finanziamento azionario. In sostanza, l’impresa deve affrontare un compromesso tra il valore dell’aumento della leva finanziaria e l’aumento dei costi del debito quando i costi del prestito aumentano per compensare l’aumento del valore. Oltre questo punto, qualsiasi debito aggiuntivo determinerà il valore di mercato e aumenterà il costo del capitale. Una combinazione di finanziamento tramite capitale proprio e debito può portare a una struttura del capitale ottimale di un’impresa.
La teoria tradizionale della struttura del capitale ci dice che la ricchezza non viene creata solo attraverso investimenti in attività che producono un ritorno positivo sull’investimento; l’acquisto di tali beni con una miscela ottimale di capitale proprio e debito è altrettanto importante. Quando si utilizza questa teoria, sono in atto diverse ipotesi, che insieme implicano che il costo del capitale dipende dal grado di leva finanziaria. Ad esempio, per l’impresa sono disponibili solo debiti e finanziamenti azionari, l’impresa paga tutti i suoi guadagni come dividendo, le attività e i ricavi totali dell’impresa sono fissi e non cambiano, il finanziamento dell’impresa è fisso e non cambia, investitori comportarsi razionalmente e non ci sono tasse. Sulla base di questo elenco di ipotesi, è probabilmente facile capire perché ci sono diversi critici.
La teoria tradizionale può essere contrastata con la teoria di Modigliani e Miller (MM), che sostiene che se i mercati finanziari sono efficienti, la finanza di debito e di capitale sarà essenzialmente intercambiabile e che altre forze indicheranno la struttura ottimale del capitale di un’impresa, come aliquote dell’imposta sulle società e deducibilità fiscale dei pagamenti di interessi.