Jean-Baptiste Say
Chi diceva Jean-Baptiste?
Jean-Baptiste Say (1767-1832) era un classico francese, economista e studioso liberale. Say è nato a Lione nel 1767 e ha avuto una brillante carriera. Ha fatto parte di un comitato per le finanze del governo sotto Napoleone, ha insegnato economia politica in Francia all’Athénée, al Conservatoire National des Arts et Metiers, e successivamente al College de France, dove è stato nominato presidente di economia politica.
La legge dei mercati di Say è una teoria economica classica che afferma che la produzione è la fonte della domanda. Secondo la legge di Say, la capacità di chiedere qualcosa si finanzia fornendo un bene diverso.
Punti chiave
- Jean-Baptiste Say era un economista politico liberale classico francese che ha fortemente influenzato il pensiero economico neoclassico.
- Si è dichiarato fortemente a favore della concorrenza, del libero scambio e dell’eliminazione delle restrizioni agli affari.
- La legge di Say suggerisce che tutti i mercati saranno chiari perché ci sarà sempre domanda per qualcosa se viene fornito, dato il giusto prezzo.
Capire Jean-Baptiste Say
Jean-Baptiste Say è noto per il suo contributo alla Legge dei mercati di Say, nota anche come la sua Teoria dei mercati, e per il suo lavoro intitolato “A Treatise On Political Economy”, pubblicato nel 1803. Oltre al suo famoso Trattato, le altre sue opere pubblicate furono i due volumi “Cours Complet d’Economie Politique Pratique” (nel 1852) e una raccolta della sua corrispondenza con il collega economista Thomas Malthus intitolata “Letters to Mr. Malthus” che discuteva e discuteva le teorie dei suoi critici di crescita economica.
Sebbene la “legge di Say” fosse che l’economia si autoregola, quindi la produzione è in ultima analisi la fonte della domanda, è stata interpretata male e spesso intesa nel senso che “l’offerta crea la propria domanda”. Gli economisti contemporanei John Maynard Keynes e Thomas Malthus hanno criticato la legge di Say e, in seguito, gli economisti indicano Keynes come parzialmente o principalmente responsabile della confusione. Tuttavia, Say fu fortemente influenzato da Adam Smith e dalle teorie economiche che espose nel suo “Wealth of Nations” del 1776. Era un grande sostenitore delle teorie del libero mercato di Smith, promuovendo le sue filosofie laissez-faire e aiutando a renderle popolari in Francia attraverso il suo lavoro accademico e l’insegnamento. La legge di Say vive ancora nei moderni modelli economici neoclassici che presumono che tutti i mercati siano chiari.
Tra gli altri suoi insegnamenti, Say ha anche espresso la convinzione che la deflazione potrebbe essere un evento positivo, se derivante da guadagni di produttività. Ha anche scritto di denaro e banche, ha condiviso le sue opinioni sulla tassazione come gravosa ed è accreditato da Robert L. Formaini nella pubblicazione Economic Insights della Federal Reserve Bank di Dallas come tra i primi economisti a discutere di imprenditorialità e nozioni di utile per soddisfare i “desideri umani”. Altri economisti contemporanei includevano James Mill, Jeremy Bentham e David Ricardo.
Jean-Baptiste Say e i padri fondatori degli Stati Uniti
Apparendo in traduzione inglese, le opere di Say trovarono un pubblico ammirato nei padri fondatori Thomas Jefferson e James Madison, con i quali ebbe una corrispondenza attiva. La lettera di Madison che ringrazia Say per avergli inviato una copia del suo Trattato recita in parte: “La prego, signore, di essere certo del grande valore che io attribuisco alla sua stima…”