4 Maggio 2021 4:03

Che cos’è la teoria dell’equilibrio generale in macroeconomia?

La teoria dell’equilibrio generale è una teoria macroeconomica che spiega come domanda e offerta in un’economia con molti mercati interagiscono dinamicamente e alla fine culminano in un equilibrio dei prezzi. La teoria presume che esista un divario tra i prezzi effettivi e quelli di equilibrio.

L’obiettivo della teoria è identificare il preciso insieme di circostanze in cui è probabile che il prezzo di equilibrio raggiunga la stabilità.

Punti chiave

  • La teoria dell’equilibrio generale in macroeconomia mostra come domanda e offerta in un’economia multi-mercato interagiscono e creano un equilibrio dei prezzi.
  • L’economista francese Léon Walras è accreditato dello sviluppo e dell’espansione della teoria dell’equilibrio generale alla fine del XIX secolo.
  • Walras ha applicato la teoria a contesti multi-mercato introducendo un terzo bene nel suo modello, che poi gli ha permesso di calcolare i rapporti di prezzo.
  • I contributi di Walras alla teoria hanno aiutato l’economia a evolversi in uno studio che include l’analisi matematica al suo centro.

Léon Walras e teoria dell’equilibrio generale

La teoria è più strettamente associata a Léon Walras, che scrisse “Elements of Pure Economics” nel 1874. Sebbene l’idea fosse stata vagamente accennatadai primi economisti, fu il primo ad articolarla completamente.

Walras ha iniziato la sua spiegazione della teoria dell’equilibrio generale descrivendo l’economia più semplice immaginabile. In questa economia, c’erano solo due beni che potevano essere scambiati, indicati come x e y. Si presumeva che tutti nell’economia fossero acquirenti di uno di questi prodotti e venditori dell’altro. Secondo questo modello,domanda e offerta sarebbero interdipendenti, perché il consumo di ciascuno dei beni dipenderebbe dai salari derivati ​​dalla vendita di ciascuno dei beni.

Il prezzo di ciascuna delle merci sarebbe stato deciso da una procedura di offerta, che Walras chiamava “tâtonnement” (o “brancolare” in inglese). Ha descritto questo in termini di un singolo venditore che chiede il prezzo di un bene sul mercato e dei consumatori che rispondono acquistando o rifiutando di pagare. Attraverso un processo per tentativi ed errori, il venditore aggiusterebbe il prezzo per soddisfare la domanda, stabilendo così il prezzo di equilibrio. Walras credeva che non ci sarebbe stato scambio di merci fino al raggiungimento del prezzo di equilibrio, un’ipotesi che è stata criticata da altri.

Impostazioni multi-mercato

Nel descrivere l’equilibrio su una scala più ampia, Walras ha applicato questo principio a contesti multi-mercato, che sono molto più complessi. Ha introdotto un terzo bene nel suo modello, denominato z. Da questo, potrebbero essere determinati tre rapporti di prezzo, uno dei quali sarebbe ridondante in quanto non fornirebbe alcuna informazione che non potrebbe essere identificata dagli altri. Questo bene ridondante potrebbe essere identificato come lo standard in base al quale tutti gli altri rapporti di prezzo potrebbero essere espressi. Lo standard fornirebbe una guida ai tassi di cambio.

La linea di fondo

Teoricamente, la teoria di Walras ha avuto effetti trasformazionali. L’economia, una volta una disciplina letteraria e filosofica, era ora vista come una scienza determinista. La sua insistenza sul fatto che l’economia possa essere ridotta ad analisi matematica disciplinata persiste ancora oggi.

In termini più recenti, si può anche dire che la teoria dell’equilibrio di Walras ha effetti di lunga durata. Sfuma i confini tra microeconomia e macroeconomia, poiché l’economia che si riferisce alle singole famiglie e alle imprese non può essere vista come esistente separatamente dalla macroeconomia.