Addebito non ricorrente
Una spesa non ricorrente è una voce che appare nel bilancio di una società per una spesa una tantum che è improbabile che si verifichi di nuovo. La società in genere spiega una commissione non ricorrente e un analista di solito rettifica il conto economico quando valuta la performance finanziaria per un periodo e valuta le azioni su base “rettificata”.
Abbattere la carica non ricorrente
Un onere non ricorrente appare in un conto economico e in alcuni casi anche nel rendiconto finanziario se l’onere non è in contanti. I guadagni della società sono conseguentemente ridotti per il periodo di tempo indicato nel conto economico. Tuttavia, nella sezione Discussioni e analisi sulla gestione (MD&A), l’azienda cercherà di spiegare che un particolare addebito non ricorrente è per un evento unico e insolito e non deve essere considerato una spesa a cui l’azienda sarà nuovamente esposta nel futuro.
Esistono numerosi esempi di addebiti non ricorrenti:
- Oneri di ristrutturazione comprensivi di TFR e chiusure di stabilimenti
- Rettifiche o cancellazioni di valore delle attività
- Perdite da attività cessate
- Perdite da pensionamento anticipato del debito
- Spese relative a fusioni e acquisizioni o cessioni
- Perdite da vendita di beni
- Spese legali anormali
- Costi dei danni causati da calamità naturali
- Oneri derivanti da cambiamenti nella politica contabile
Adeguamento per addebiti non ricorrenti
Gli analisti aggiungeranno di nuovo le spese legittime che la gestione di un’azienda etichetta come “non ricorrenti”. Se tali spese sembrano verificarsi con una certa frequenza debito-EBITDA, ad esempio, può consentire l’aggiunta di oneri non ricorrenti all’EBITDA in un contratto di prestito. Se le spese non ricorrenti non vengono conteggiate nel reddito netto in un piano di compensazione dei dirigenti, la direzione potrebbe sentirsi più libera di accettare queste spese in un anno fiscale.