3 Maggio 2021 19:58

Rapporto K

Cos’è il rapporto K?

Il rapporto K è una metrica di valutazione che esamina la consistenza del rendimento di un capitale nel tempo. I dati per il rapporto derivano da un indice mensile a valore aggiunto (VAMI), che utilizza la regressione lineare per monitorare l’avanzamento di un investimento iniziale di $ 1.000 nel titolo analizzato.

Punti chiave

  • I rapporti K misurano la consistenza dei rendimenti di un capitale nel tempo, calcolati utilizzando l’indice mensile del valore aggiunto (VAMI).
  • Il calcolo prevede l’esecuzione di una regressione lineare sul rendimento cumulativo logaritmico di una curva VAMI (Value-Added Monthly Index).
  • Il rapporto K tiene conto dei rendimenti stessi, ma anche dell’ordine di tali rendimenti nella misurazione del rischio.
  • Il rapporto misura il rendimento del titolo nel tempo ed è un buon strumento per misurare la performance delle azioni perché tiene conto dell’andamento del rendimento.

Formula e calcolo del rapporto K.

Il rapporto K può essere calcolato come:

  • dove sono presenti  periodi di ritorno nei dati di ritorno mensili.

Cosa può dirti il ​​rapporto K

Il rapporto K è stato sviluppato dal trader di derivati ​​e statistico Lars Kestner come un modo per affrontare un divario percepito nel modo in cui i rendimenti erano stati analizzati. Poiché gli interessi principali di un investitore sono i rendimenti e la coerenza, Kestner ha progettato il suo rapporto K per misurare il rischio rispetto al rendimento analizzando quanto siano costanti nel tempo i rendimenti di un titolo, un portafoglio o un gestore.

Il rapporto K tiene conto dei rendimenti, ma anche dell’ordine di tali rendimenti nella misurazione del rischio. Il calcolo prevede l’esecuzione di una regressione lineare sul rendimento cumulativo logaritmico di una curva VAMI (Value-Added Monthly Index). I risultati della regressione vengono quindi utilizzati nella formula del rapporto K. La pendenza è il rendimento, che dovrebbe essere positivo, mentre l’errore standard della pendenza rappresenta il rischio.

Nel 2003, Kestner ha introdotto una versione modificata del suo rapporto K originale, che ha cambiato la formula del calcolo per includere il numero di punti di dati di ritorno nel denominatore. Ha introdotto un’ulteriore modifica, che ha aggiunto il calcolo della radice quadrata al numeratore, nel 2013.

Esempio di come utilizzare il rapporto K.

Il rapporto misura il rendimento del titolo nel tempo ed è considerato un buon strumento per misurare la performance delle azioni perché tiene conto dell’andamento del rendimento rispetto alle istantanee temporali.

Il rapporto K consente di confrontare i rendimenti cumulativi per i diversi rendimenti di azioni (e gestori di azioni) nel tempo. Si differenzia dalla misura Sharpe ampiamente utilizzata tenendo conto dell’ordine in cui si verificano i rendimenti. In pratica, il rapporto K è progettato per essere visualizzato in tandem e in aggiunta ad altre misure delle prestazioni.

Oltre al loro utilizzo nell’analisi dei rendimenti dei singoli titoli, delle categorie di stili e dei gestori di fondi, i rapporti K possono essere calcolati anche per le obbligazioni. I rapporti K differiranno a seconda delle classi di attività (azioni domestiche rispetto a obbligazioni rispetto a azioni dei mercati emergenti), all’interno delle classi di attività (ad esempio, a grande capitalizzazione contro a piccola capitalizzazione) e per periodo di tempo.