Carta fine
Cos’è la carta fine?
La carta fine può riferirsi a titoli di alta qualità il cui rating di credito li rende quasi privi di rischio, o carta commerciale emessa da società blue chip con una bassa probabilità di insolvenza.
Punti chiave
- La carta fine può riferirsi a titoli di alta qualità il cui rating di credito li rende quasi privi di rischio, o carta commerciale emessa da società blue chip con una bassa probabilità di insolvenza.
- La carta fine di solito viene scambiata con uno spread molto basso sui titoli a reddito fisso emessi dal governo, il che riflette che, sebbene considerato sicuro, esiste ancora un rischio.
- Gli emittenti non sono tenuti a registrare la carta commerciale presso la SEC se la scadenza è inferiore a 270 giorni.
Capire la carta fine
La carta fine è carta commerciale, ovvero un debito a breve termine che le aziende emettono per raccogliere fondi per progetti specifici. La carta commerciale è un tipo di investimento offerto dalle aziende, non dalle banche o dai governi. La carta commerciale è simile a un’obbligazione, in quanto viene emessa per un determinato periodo di tempo a un tasso specifico.
La carta commerciale è un investimento non garantito, perché ogni emissione non è supportata da nulla. Se la società emittente è inadempiente, non c’è nulla che l’investitore possa richiedere come risarcimento.
La carta commerciale non è assicurata dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) ed è esente dairequisiti di registrazionedella Securities Exchange Commission (SEC) se la scadenza non supera i 270 giorni.2 La carta commerciale in genere ha una durata breve e i rendimenti sono generalmente molto inferiori rispetto ad altri tipi di investimento.
Le società blue-chip che operano da decenni sono spesso viste come investimenti solidi e sicuri. In quanto tale, ciò significa che c’è poco rischio che queste società consolidate falliscano sui loro debiti, quindi la carta fine emessa dalle blue chip è considerata un investimento estremamente sicuro. La carta fine di solito viene scambiata con uno spread molto basso sui titoli a reddito fisso emessi dal governo.
Carta fine e la grande recessione
All’inizio della Grande Recessione del 2008, le banche e le istituzioni finanziarie avevano paura di prestarsi denaro a vicenda, provocando una stretta creditizia. Ciò ha influito sul mercato della carta commerciale perché , in quanto investimenti non garantiti , la carta commerciale è stata improvvisamente considerata significativamente più rischiosa di quanto non fosse. Anche la carta fine era considerata rischiosa.
Nonostante il fatto che le società blue chip fossero emittenti di carta fine, la fiducia degli investitori è stata scossa dall’implosione di società finanziarie precedentemente ritenute “troppo grandi per fallire”. Dopo che il governo ha adottato misure per stabilizzare i mercati finanziari, alla fine le istituzioni finanziarie hanno ricominciato a prestare e gli investitori sono stati in grado di investire ancora una volta nel mercato della carta commerciale.