Dispersione
Cos’è la dispersione?
La dispersione è un termine statistico che descrive la dimensione della distribuzione dei valori attesi per una particolare variabile e può essere misurata da diverse statistiche diverse, come intervallo, varianza e deviazione standard. Nella finanza e negli investimenti, la dispersione di solito si riferisce alla gamma di possibili ritorni su un investimento. Può anche essere utilizzato per misurare il rischio inerente a un particolare titolo o portafoglio di investimento.
Punti chiave
- La dispersione si riferisce alla gamma di potenziali risultati degli investimenti basati sulla volatilità o sui rendimenti storici.
- La dispersione può essere misurata utilizzando alfa e beta, che misurano rispettivamente i rendimenti aggiustati per il rischio e i rendimenti relativi a un indice di riferimento.
- In generale, maggiore è la dispersione, più rischioso è un investimento e viceversa.
Comprensione della dispersione
La dispersione è spesso interpretata come una misura del grado di incertezza, e quindi di rischio, associato a un particolare titolo o portafoglio di investimento.
Gli investitori hanno migliaia di potenziali titoli in cui investire e molti fattori da considerare nella scelta di dove investire. Un fattore in cima alla loro lista di considerazioni è il profilo di rischio dell’investimento. La dispersione è una delle tante misure statistiche per dare una prospettiva.
La maggior parte dei fondi affronterà il proprio profilo di rischio nelle proprie schede informative o prospetti, che possono essere facilmente reperiti su Internet. Le informazioni sui singoli titoli, nel frattempo, possono essere trovate su Morningstar e società di rating di titoli simili.
La dispersione del rendimento su un’attività mostra la volatilità e il rischio associati alla detenzione di tale attività. Più è variabile il rendimento di un asset, più è rischioso o volatile.
Ad esempio, un asset il cui rendimento storico in un dato anno varia dal + 10% al -10% può essere considerato più volatile di un asset il cui rendimento storico varia dal + 3% al -3% perché i suoi rendimenti sono più ampiamente dispersi.
Misurazione della dispersione
Beta
La principale statistica di misurazione del rischio, beta, misura la dispersione del rendimento di un titolo rispetto a un particolare benchmark o indice di mercato, più frequentemente l’ indice statunitense S&P 500. Una misura beta di 1.0 indica che l’investimento si muove all’unisono con il benchmark.
Un beta maggiore di 1.0 indica che è probabile che il titolo subisca mosse maggiori del mercato nel suo insieme: ci si può aspettare che un titolo con un beta di 1.3 subisca mosse che sono 1,3 volte il mercato, il che significa che se il mercato è in rialzo del 10%, lo stock beta di 1.3 sale del 13%. Il rovescio della medaglia è che se il mercato scende, quella sicurezza probabilmente scenderà più del mercato, sebbene non ci siano garanzie sull’entità dei movimenti.
Un beta inferiore a 1.0 indica un rendimento meno disperso rispetto al mercato complessivo. Ad esempio, un titolo con un beta di 0,87 seguirà probabilmente il mercato complessivo: se il mercato è in rialzo del 10%, si prevede che l’investimento con il beta inferiore aumenterà solo dell’8,7%.
Alfa
L’alfa è una statistica che misura i rendimenti aggiustati per il rischio di un portafoglio, ovvero quanto, più o meno, ha fatto il rendimento dell’investimento rispetto all’indice o al beta.
Un rendimento superiore al beta indica un alfa positivo, solitamente attribuito al successo del gestore di portafoglio o del modello. Un alfa negativo, d’altra parte, indica la mancanza di successo del gestore di portafoglio nel battere il beta o, più in generale, il mercato.