Come posso facilitare l’archiviazione?
Quando si può chiedere l’archiviazione?
L’art. 408 c.p.p. stabilisce che il Pubblico Ministero può presentare al giudice una richiesta di archiviazione se ritiene che la notizia di reato sia infondata, in quanto gli elementi che ha acquisito durante le indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio.
Come funziona l’archiviazione?
L’archiviazione è la richiesta che il magistrato del pubblico ministero avanza al giudice affinché il caso su cui sta indagando venga definitivamente messo da parte, in pratica cestinato.
Come chiedere la riapertura delle indagini?
L’art. 414 c.p.p. testualmente dispone: “Dopo il provvedimento di archiviazione emesso a norma degli articoli precedenti, il giudice autorizza con decreto motivato la riapertura delle indagini su richiesta del pubblico ministero motivata dalla esigenza di nuove investigazioni.
Cosa si intende per richiesta di archiviazione?
La richiesta di archiviazione viene effettuata dal PM che non è riuscito a trovare sufficienti prove a supporto del presunto reato, durante l’indagine preliminare. Ciò significa che non si sono i presupposti per proseguire con le fasi successive del procedimento penale.
Quando le denunce vengono archiviate?
L’archiviazione viene disposta dal pubblico ministero ogni volta che la notizia di reato contenuta nella denuncia/querela, a seguito delle indagini svolte, si riveli infondata o non perseguibile penalmente.
Quando un procedimento penale viene archiviato?
L’archiviazione, nel diritto processuale penale italiano, è l’atto con cui si dispone di interrompere un procedimento penale senza che venga formulata un‘accusa.
Cosa succede dopo l’archiviazione?
Può capitare che dopo l’archiviazione la vittima scopra nuove prove che non erano conosciute prima o possa indicare nuove piste di indagine in grado di scoprire nuovi elementi di prova. In questo caso la persona offesa può chiedere al PM la riapertura delle indagini, che deve essere sempre autorizzata dal GIP [6].
Come viene notificata l’archiviazione?
2-L’avviso della richiesta è notificato, a cura del pubblico ministero, alla persona offesa che, nella notizia di reato o successivamente alla sua presentazione, abbia dichiarato di volere essere informata circa l’eventuale archiviazione.
Cosa succede se si è indagati?
Cosa succede se una persona è indagata? In linea di massima, essere indagati per la commissione di un reato non ha conseguenze, a meno che il giudice per le indagini preliminari non abbiano emesso una misura cautelare restrittiva della propria libertà, tipo gli arresti domiciliari o l’obbligo di dimora.
Cosa succede dopo l’opposizione alla richiesta di archiviazione?
Secondo la legge [2], con l’opposizione alla richiesta di archiviazione la persona offesa dal reato chiede la prosecuzione delle indagini preliminari indicando, a pena di inammissibilità, l’oggetto della investigazione suppletiva e i relativi elementi di prova.
Cosa fare contro archiviazione?
Il primo consiglio utile per chi presenta una denuncia o una querela contro una persona è quella di chiedere espressamente di essere avvisati nel caso in cui il PM chieda l’archiviazione, scrivendolo nella denuncia scritta o chiedendo all’ufficiale di Polizia di inserire la dicitura nel verbale di denuncia orale.
Cosa succede se un caso viene archiviato?
la persona sottoposta alle indagini non è punibile perché il fatto è di particolare tenuità; il reato è estinto (perché, ad esempio, è morto l’indagato); il fatto non è più previsto dalla legge come reato (per esempio, il reato di ingiuria che non è più punibile penalmente).
Cosa succede dopo la richiesta di archiviazione?
Nel caso in cui sia emanato il provvedimento di archiviazione, il P.M. che desidera riaprire le indagini nei confronti dello stesso soggetto e per lo stesso fatto deve domandare al gip l’emanazione di un nuovo decreto motivato di riapertura delle indagini e effettuare una nuova iscrizione nel registro delle notizie di …
Cosa succede se si è indagati?
Cosa succede se una persona è indagata? In linea di massima, essere indagati per la commissione di un reato non ha conseguenze, a meno che il giudice per le indagini preliminari non abbiano emesso una misura cautelare restrittiva della propria libertà, tipo gli arresti domiciliari o l’obbligo di dimora.
Cosa può fare una persona indagata?
Essere indagati comporta invece la possibilità di esercitare alcuni diritti, come ad esempio quello di nominare in difensore di fiducia o vedersene assegnato uno d’ufficio, accedere al gratuito patrocinio ove ricorrano le condizioni reddituali, essere sentiti dall’autorità, depositare memorie e documenti difensivi.
Quanto tempo si può essere indagati?
Fin qui tutto semplice e chiaro: non si può essere indagati per più di sei mesi o di un anno (nell’ipotesi di reati gravi) oppure, in caso di proroga, per più di diciotto mesi o di due anni.