3 Maggio 2021 12:59

Il capitale circolante può essere troppo alto?

Il coefficiente di capitale circolante di un’azienda può essere troppo alto in quanto un rapporto eccessivamente alto potrebbe indicare un’inefficienza operativa. Un rapporto elevato può significare che un’azienda sta lasciando una grande quantità di risorse inutilizzate, invece di investire quelle risorse per crescere ed espandere la propria attività.

Capire il capitale circolante

La posizione del capitale circolante di un’azienda indica la solidità finanziaria dell’azienda e l’efficienza con cui viene gestita. Il coefficiente di capitale circolante misura la liquidità e viene spesso utilizzato insieme al rapporto attuale per valutare la capacità di un’azienda di gestire gli obblighi a breve termine.

Il coefficiente di capitale circolante è calcolato dividendo le attività correnti per le passività correnti. Ai fini di questo calcolo, le attività correnti sono attività che un’azienda si aspetta ragionevolmente di essere convertite in liquidità entro un anno o un ciclo economico. Ciò include elementi quali inventario, crediti e disponibilità liquide o equivalenti. Le passività correnti includono debiti, locazioni, imposte sul reddito e dividendi pagabili.

Un esame del capitale circolante tiene conto degli elementi chiave delle operazioni commerciali di base di una società, come l’ inventario, i crediti e i debiti. Il modo in cui un’azienda gestisce ogni elemento si riflette in ultima analisi nel rapporto del capitale circolante dell’azienda. La gestione eccezionalmente efficiente o inefficiente di una qualsiasi di queste operazioni di base influisce sulla posizione del capitale circolante di un’azienda.

Valutazione della gestione del capitale circolante

Un coefficiente di capitale circolante di 1,0 indica che le attività finanziarie prontamente disponibili di una società corrispondono esattamente alle sue attuali passività a breve termine. Mentre un rapporto di 1,0 indica che un’azienda dovrebbe essere in grado di adempiere adeguatamente ai propri obblighi a breve termine, gli analisti preferiscono vedere un rapporto superiore a 1,0, indicando che la società ha un capitale circolante in eccesso oltre alla possibilità di pagare le proprie spese. Il capitale circolante in eccesso fornisce un cuscinetto di liquidità contro spese impreviste e può essere reinvestito nella crescita dell’azienda. Un rapporto inferiore a 1,0 è sfavorevole, in quanto indica che le attività correnti della società non sono sufficienti a coprire le obbligazioni a breve termine.

Un coefficiente di capitale circolante compreso tra 1,2 e 2,0 è comunemente considerato un’indicazione positiva di una liquidità adeguata e di una buona salute finanziaria complessiva. Tuttavia, un rapporto superiore a 2,0 può essere interpretato negativamente. Un rapporto eccessivamente alto suggerisce che la società sta lasciando che la liquidità in eccesso e altre attività rimangano inattive, piuttosto che investire attivamente il capitale disponibile nell’espansione del business. Ciò indica una cattiva gestione finanziaria e la perdita di opportunità di business.