Al Par
Il termine alla pari indica il valore nominale. Un’obbligazione, un’azione privilegiata o altri strumenti di debito possono essere scambiati alla pari, sotto la pari o sopra la pari.
Il valore nominale è statico, a differenza del valore di mercato, che oscilla con la domanda di mercato e le fluttuazioni dei tassi di interesse. Il valore nominale viene assegnato al momento dell’emissione del titolo. Quando i titoli sono stati emessi in forma cartacea, il valore nominale è stato stampato sulla faccia del titolo, quindi il valore nominale.
Comprensione al par
A causa delle costanti fluttuazioni dei tassi di interesse, obbligazioni e altri strumenti finanziari non vengono quasi mai scambiati esattamente alla pari. Un’obbligazione non verrà negoziata alla pari se i tassi di interesse correnti sono superiori o inferiori al tasso cedolare dell’obbligazione, che è il tasso di interesse che produce.
Punti chiave
- Il valore nominale è il prezzo al quale è stata emessa l’obbligazione.
- Il suo valore quindi oscilla in base ai tassi di interesse prevalenti e alla domanda di mercato.
- Il proprietario di un’obbligazione riceverà il suo valore nominale alla sua data di scadenza.
Un’obbligazione negoziata alla pari sarebbe quotata a 100, il che significa che è stata scambiata al 100% del suo valore nominale. Una quotazione di 99 significherebbe che viene scambiato al 99% del suo valore nominale.
Un nuovo legame
Quando una società emette una nuova obbligazione, se riceve il valore nominale del titolo, si dice che l’obbligazione è stata emessa alla pari. Se l’emittente riceve un titolo inferiore al valore nominale, viene emesso con uno sconto. Se l’emittente riceve più del valore nominale per il titolo, viene emesso un premio.
Il tasso cedolare, o rendimento, per le obbligazioni e il tasso di dividendo per le azioni privilegiate, hanno un effetto rilevante sul fatto che le nuove emissioni di questi titoli siano emesse alla pari, a sconto o a premio.
Le azioni ordinarie hanno un valore nominale, di solito un centesimo per azione. Questo è un anacronismo e non ha alcuna relazione con il suo valore di mercato.
Un’obbligazione che viene scambiata alla pari ha un rendimento pari alla sua cedola. Gli investitori si aspettano un rendimento pari alla cedola per il rischio di prestito all’emittente dell’obbligazione.
Esempio di At Par
Se una società emette un’obbligazione con una cedola del 5%, ma i rendimenti prevalenti per obbligazioni simili sono del 10%, gli investitori pagheranno meno della pari per l’obbligazione per compensare la differenza dei tassi. Il valore dell’obbligazione alla sua scadenza più il suo rendimento fino a quel momento deve essere almeno del 10% per attirare un acquirente.
Se i rendimenti prevalenti sono inferiori, diciamo del 3%, un investitore è disposto a pagare più della pari per quell’obbligazione del 5%. L’investitore riceverà la cedola ma dovrà pagare di più a causa dei rendimenti prevalenti inferiori.
Valore nominale per azioni ordinarie
Il valore nominale per le azioni ordinarie esiste in una forma anacronistica. Nel suo statuto, la società promette di non vendere le sue azioni a un valore inferiore al valore nominale. Le azioni vengono quindi emesse con un valore nominale di un centesimo. Ciò non ha alcun effetto sul valore effettivo delle azioni nei mercati.