3 Maggio 2021 10:51

Active Share misura la gestione attiva

Quanta gestione attiva viene svolta dal tuo gestore di fondi comuni di investimento? Active Share potrebbe darti la risposta.

Nella letteratura finanziaria, ci sono numerose citazioni di studi che mostrano che il gestore medio di fondi comuni di investimento sottoperforma il proprioindice di riferimento al netto delle commissioni. Nel 2006, Martijn Cremers e Antti Petajisto della Yale School of Management hanno introdotto Active Share, un nuovo metodo per determinare l’entità della gestione attiva impiegata dai gestori di fondi comuni di investimento e uno strumento per trovare coloro che hanno prestazioni migliori.

La ricerca dietro Active Share

Active Share è una misura della percentuale di partecipazioni azionarie nel portafoglio di un gestore che differisce dall’indice di riferimento. I ricercatori concludono che i gestori con Active Share elevato sovraperformano i loro indici di riferimento e Active Share prevede in modo significativo la performance del fondo.

Esaminando 2.650 fondi dal 1980 al 2003, Cremers e Petajisto hanno rilevato che i fondi attivi di più alto livello, quelli con una quota attiva dell’80% o superiore, hanno battuto i loro indici di riferimento del 2-2,71% prima delle commissioni e dell’1,49-1,59% dopo le commissioni.

Active Share è utile anche per identificare gli indicizzatori più chiusi, gestori che dichiarano di essere attivi ma i cui portafogli sono molto simili al portafoglio di riferimento. L’identificazione degli indicizzatori più chiusi è estremamente importante perché le commissioni di gestione attiva possono rappresentare un ostacolo significativo alla sovraperformance dell’indice per chiunque detenga un portafoglio simile al suo benchmark.

Lo studio di Yale ha anche scoperto che i fondi tendevano verso una quota attiva bassa. Lo studio afferma che la percentuale di asset under management  (AUM) con Active Share inferiore al 60% è aumentata dall’1,5% nel 1980 al 40,7% nel 2003. Di conseguenza,la percentuale di  asset under management con Active Share superiore all’80% è diminuita, da Dal 58% nel 1980 al 28% nel 2003.

Questo cambiamento non è tutto spiegato dalla crescita dei fondi indicizzati. Nel 1980 c’erano pochissimi fondi non indicizzati con una quota attiva inferiore al 60%. Nel 2003, i fondi con Active Share inferiore al 60% erano saliti al 20% dei fondi e al 30% delle masse gestite. Gli autori hanno anche riscontrato che l’Active Share e la performance in eccesso è maggiore tra i fondi con meno asset in gestione.

Misurazione dell’attività di gestione attiva

La misurazione tradizionale dell’entità della gestione attiva impiegata da un fondo comune di investimento si basa su metodi che confrontano i rendimenti storici di un fondo con quelli del suo indice di riferimento. Uno di questi metodi, tracking error volatility, misura la deviazione standard della differenza tra i rendimenti di un gestore e quelli dell’indice.

L’elevata volatilità del tracking error indica un alto grado di gestione attiva. La logica alla base della misurazione è che la composizione dei singoli titoli in portafoglio si rifletterà nel modello dei rendimenti. Se i rendimenti del portafoglio si discostano dai rendimenti dell’indice in modo significativo nel tempo, la composizione del portafoglio deve essere significativamente diversa dall’indice.

Sebbene la volatilità del tracking error abbia senso ed è facile da calcolare, deduce solo ciò che il gestore sta facendo nel portafoglio e non prende in considerazione le partecipazioni sottostanti.

Al contrario, Active Share si trova analizzando le partecipazioni effettive del portafoglio di un gestore e confrontando tali partecipazioni con il suo indice di riferimento. Misurando la gestione attiva in questo modo, gli investitori possono ottenere una comprensione più chiara di ciò che esattamente un gestore sta facendo per guidare la performance, piuttosto che trarre conclusioni dai rendimenti osservati.

Calcolo dell’attività

L’Active Share viene calcolato sommando il valore assoluto delle differenze del peso di ciascuna partecipazione nel portafoglio del gestore e il peso di ciascuna partecipazione nell’indice di riferimento e dividendo per due.

Come semplice esempio, supponiamo che un indice di riferimento includa solo un titolo. Se un manager decide che gli piace il titolo ma vuole investire solo metà del portafoglio in quel titolo e metà in un altro titolo, l’Active Share sarebbe del 50%.

Active Share = 12(∣100%-50%∣+∣0%-50%∣) = 50%\ text {Active Share} \ = \ \ frac {1} {2} (| 100 \% – 50 \% | + | 0 \% – 50 \% |) \ = \ 50 \%Condivisione attiva = 2

Il numero di Active Share in questo esempio indica essenzialmente che il 50% del portafoglio del gestore differisce dall’indice di riferimento.

Precauzioni

Sebbene i dati rivelati nello studio Active Share siano intriganti, gli investitori dovrebbero essere cauti quando cercano di applicare i risultati. I risultati di riferimento degli alti gestori di Active Share citati in precedenza sono una media del gruppo. Sarebbe sbagliato per gli investitori interpretare i risultati in un modo che li porti a concludere che tutti i gestori con portafogli Active Share elevati batteranno i loro benchmark. I dati indicano solo che la performance media di questo gruppo di manager è stata migliore della performance media dei manager con una quota attiva bassa.

Naturalmente, è probabile che un certo numero di gestori con portafogli Active Share elevati abbia sottoperformato i propri benchmark mentre altri hanno sovraperformato. Gli investitori che si affidano solo all’Active Share come indicatore della performance migliore del mercato potrebbero comunque scegliere un gestore con una performance inferiore al benchmark.

Sebbene le informazioni relative ad Active Share possano essere allettanti, i risultati sono di scarsa utilità a meno che non siano persistenti. Cremers e Petajisto trovano una persistenza significativa nelle capacità elevate dei gestori di Active Share di continuare a fornire rendimenti in eccesso rispetto a un indice di riferimento.

La linea di fondo

Sulla base dei risultati dello studio Cremers e Petajisto, Active Share è un altro strumento da aggiungere alla cassetta degli attrezzi di un investitore da utilizzare nella valutazione dei potenziali investimenti in fondi comuni di investimento.