Quali fattori economici influenzano i rendimenti delle obbligazioni societarie?
I fattori economici che influenzano i rendimenti delle obbligazioni societarie sono i tassi di interesse, l’inflazione, la curva dei rendimenti e la crescita economica. I rendimenti delle obbligazioni societarie sono anche influenzati dalle metriche di una società come il rating del credito e il settore industriale. Tutti questi fattori influenzano i rendimenti delle obbligazioni societarie e si influenzano a vicenda.
La determinazione del prezzo dei rendimenti delle obbligazioni societarie è un processo dinamico e multivariato in cui ci sono sempre pressioni concorrenti.
Punti chiave
- I rendimenti delle obbligazioni societarie indicano la rischiosità relativa della società emittente, ma sono anche influenzati da fattori macroeconomici.
- La crescita economica e la bassa inflazione sono positive per le società e quindi hanno un effetto al ribasso sui rendimenti obbligazionari.
- Quando le economie crescono, tuttavia, i tassi di interesse target possono essere aumentati con l’aumento dell’inflazione, il che esercita una pressione positiva sui rendimenti.
Crescita economica
La crescita economica, tipicamente misurata da un aumento del PIL, è rialzista per le società in quanto porta a maggiori entrate e profitti per le aziende, rendendo più facile per loro prendere in prestito denaro e debito di servizio, il che porta a un ridotto rischio di insolvenza e, a sua volta rese inferiori.
Tuttavia, periodi prolungati di crescita economica comportano rischi di inflazione e pressioni al rialzo sui salari. La crescita economica porta ad una maggiore concorrenza per la manodopera e ad una diminuzione della capacità in eccesso.
Inflazione
I salari più alti dovuti all’inflazione iniziano a erodere i margini di profitto, rendendoli più vulnerabili a uno slittamento della crescita economica. L’inflazione aumenta anche i prezzi delle cose nell’economia in termini generali, e man mano che le cose diventano più costose aumenta la capacità di pagarle, e così aumenta il rischio di credito: una pressione positiva sui rendimenti.
Tassi di interesse
Il rischio di inflazione porta anche le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse target. Quando il tasso di rendimento privo di rischio aumenta, anche i rendimenti delle obbligazioni societarie devono aumentare per compensare. I rendimenti più elevati si aggiungono all’aumento dei costi, creando ancora più vulnerabilità agli ostacoli economici.
Pertanto, i rendimenti possono salire alle stelle quando i costi aumentano se l’economia scivola in una recessione e le entrate diminuiscono; gli investitori iniziano a scontare una maggiore possibilità di insolvenza. Quando le preoccupazioni per la crescita iniziano a sminuire i rischi inflazionistici, la banca centrale taglia i tassi di interesse, portando a pressioni al ribasso sui rendimenti delle obbligazioni societarie. Le diminuzioni del tasso di rendimento privo di rischio rendono più attraenti tutti gli strumenti generatori di rendimento.
Rischio di credito
Il rischio di credito (ovvero il rischio di insolvenza) è un fattore specifico dell’azienda, non necessariamente macroeconomico. Tuttavia, i fattori di cui sopra alimentano direttamente la capacità di un’azienda di ripagare i propri debiti e obbligazioni. I rating del credito pubblicati da agenzie come Moody’s, Standard and Poor’s e Fitch hanno lo scopo di catturare e classificare il rischio di credito. Tuttavia, gli investitori istituzionali in obbligazioni societarie spesso integrano questi rating delle agenzie con la propria analisi del credito. Molti strumenti possono essere utilizzati per analizzare e valutare il rischio di credito, ma due metriche tradizionali sono i rapporti di copertura degli interessi e i rapporti di capitalizzazione. Gli emittenti con un rischio di credito più elevato avranno obbligazioni societarie con tassi di interesse più elevati per compensare il rischio aggiuntivo.
La linea di fondo
Gli scenari più rialzisti per le obbligazioni societarie sono la crescita economica dovuta a un aumento della produttività, che non fa scattare l’inflazione. Al contrario, lo scenario più ribassista è un’economia debole con rischi inflazionistici che portano a tassi di interesse elevati.