4 Maggio 2021 2:59

Marketing virale

Cos’è il marketing virale?

Il marketing virale cerca di diffondere informazioni su un prodotto o servizio da persona a persona tramite il passaparola o la condivisione tramite Internet o e-mail. L’obiettivo del marketing virale è ispirare le persone a condividere un messaggio di marketing con amici, familiari e altri individui per creare una crescita esponenziale nel numero dei suoi destinatari.

Punti chiave

  • Il marketing virale è una tecnica di vendita che prevede la diffusione di informazioni organiche o passaparola su un prodotto o servizio a un ritmo sempre crescente.
  • Internet e l’avvento dei social media hanno notevolmente aumentato la quantità di messaggi virali sotto forma di meme, condivisioni, Mi piace e inoltri.
  • Alcune campagne di marketing cercano di innescare la viralità, tuttavia molte volte ciò che diventa virale rimane un mistero.
  • Una volta che qualcosa diventa virale, è un modo semplice ed economico per far guadagnare popolarità a un messaggio.

Capire il marketing virale

Nel caso del marketing virale, “virale” si riferisce a qualcosa che si diffonde rapidamente e ampiamente tra il suo pubblico. Il marketing virale è un’impresa deliberata, sebbene la distribuzione di un messaggio avvenga in modo organico. In quanto tale, i social media forniscono l’ecosistema perfetto per il marketing virale, sebbene abbia le sue radici nel tradizionale marketing del passaparola. Sebbene la pratica fosse molto più ampiamente utilizzata nella prima metà degli anni 2000, poiché le nuove attività Internet venivano create in numero estremo, è ancora comune tra le società business-to-consumer (B-to-C) basate su Internet. L’adozione diffusa dei social network, tra cui YouTube, Twitter, Instagram, Snapchat e Facebook, ha consentito i moderni sforzi di marketing virale e ne ha aumentato l’efficacia.

Esempio di marketing virale

Un esempio utilizzato frequentemente del marketing virale iniziale è Hotmail, il servizio di posta elettronica gratuito basato sul Web lanciato nel 1996 che includeva nei messaggi in uscita dei suoi utenti una pubblicità incorporata e un collegamento diretto che invitava i destinatari a registrarsi per un account. Questa pratica ha portato alla crescita più rapida tra le società di media basate sugli utenti in quel momento. Un altro esempio che illustra quanto possa essere vario il marketing virale è l’ ALS Ice Bucket Challenge. La sfida del secchiello del ghiaccio esisteva prima che l’Associazione ALS la utilizzasse per aumentare la consapevolezza e generare donazioni, ma l’enorme diffusione sui social media dei video di ALS Ice Bucket ha creato una sensazione mondiale che non solo ha aumentato enormemente la consapevolezza della SLA, ma ha anche raccolto $ 115 milioni in donazioni a l’Associazione solo nell’estate del 2014.

Caratteristiche del marketing virale

Tutti gli esempi di marketing virale, intenzionali o accidentali, hanno tre cose in comune: il messaggio, il messenger e l’ambiente. Ogni parte deve essere sfruttata per creare una campagna di marketing virale di successo. Le campagne di marketing virale possono essere create da aziende di qualsiasi dimensione e possono essere autonome o far parte di una campagna tradizionale più ampia. Le campagne stesse possono utilizzare una serie di strumenti, come video, giochi, immagini, e-mail e messaggi di testo, prodotti gratuiti, fare appello alle emozioni di utenti o spettatori, sensibilizzare a una causa degna e realizzare tali prodotti, idee o media facile da consumare e condividere. Il marketing virale si affida spesso all’aiuto di un influencer, che ha una vasta rete di follower.

Il marketing virale può essere meno costoso delle campagne di marketing tradizionali, ma crescere più velocemente, soprattutto con l’aiuto dei social network come “moltiplicatore di forza”. Poiché può ricevere così tanto traffico in breve tempo, può anche portare all’attenzione dei media mainstream. I social media possono anche causare il mancato funzionamento degli sforzi di marketing virale, poiché i messaggi vengono alterati, interpretati male, considerati spam o chiamati per mancare il segno. Anche il successo del marketing virale può essere difficile da misurare.