Un modello per il tasso di rischio stocastico e la struttura a termine dello spread dei CDS
Come funziona il CDS?
Il credit default swap (CDS) è un contratto con il quale il detentore di un credito (protection buyer) si impegna a pagare una somma fissa periodica, in genere espressa in basis point rispetto a un capitale nozionale, a favore della controparte (protection seller) che, di converso, si assume il rischio di credito …
Dove trovare quotazioni credit default swap?
Per conoscere le quotazioni dei CDS si può visitare il sito di ISDA (International Swaps and Derivatives Association) oppure quello della Bank for International Settlements (BIS), la banca delle banche centrali, dove si possono reperire i dati su base annuale e semestrale.
Chi ha creato i CDS?
Ricordiamo altresì che, nel 1994, in occasione dell’incidente petrolifero Exxon Valdez, era ancora JP Morgan a inventare il Credit Default Swap (CDS), strumento in sé nobile di copertura del rischio di credito, e che pure sarebbe entrato a far parte dell’armamentario di ogni istituzione finanziaria.
Quali sono i derivati creditizi?
I derivati sul rischio di credito (in inglese, credit derivatives) sono strumenti finanziari derivati il cui sottostante è costituito dal merito creditizio di un certo emittente (uno stato sovrano, un ente governativo, un’istituzione finanziaria, un’azienda) così come valutato da un’agenzia di rating.
Cosa prende in esame il rischio di credito?
Il rischio di credito negli investimenti si misura attraverso due parametri: il rating, ovvero il giudizio sul merito creditizio di un soggetto emittente titoli che incorporano il rischio di credito. Il rating si riferisce alla posizione creditoria.
Cosa sono i CDO e CDS?
ABS e CDO sono di fatto strumentazioni molto simili alle obbligazioni, e vengono emesse con operazioni di cartolarizzazione. I CDS invece sono a tutti gli effetti dei contratti tra le parti, solitamente di durata quinquennale.
Quali sono gli strumenti derivati?
Uno strumento derivato (o semplicemente derivato, in inglese derivative), nella finanza, indica un titolo finanziario che deriva il proprio valore da un altro asset finanziario oppure da un indice (ad esempio, azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime), detto sottostante.
Cosa sono i derivati in parole semplici?
Un derivato è uno strumento finanziario. Funziona come un contratto tra due parti che stabilisce che un determinato sottostante, in un momento specifico, può o deve essere comprato a un prezzo precedentemente concordato. Un sottostante può essere, ad esempio, un’azione o una materia prima.
Quali sono gli strumenti finanziari derivati attivi?
Gli strumenti finanziari derivati sono contratti o titoli il cui prezzo si basa sul valore di mercato di un altro strumento finanziario, il c.d. sottostante che può essere rappresentato ad esempio da azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime.
Quali sono le principali caratteristiche degli strumenti finanziari derivati?
Gli strumenti finanziari derivati sono contratti il cui valore dipende dall’andamento di un’attività sottostante, quale ad esempio titoli azionari, tassi di interesse, tassi di cambio, o merci.
Come funzionano i derivati finanziari?
Un derivato è un contratto tra due o più parti il cui valore è basato su un’attività finanziaria sottostante concordata (come un titolo) o un insieme di attività (come un indice). Gli strumenti di base comuni comprendono obbligazioni, materie prime, valute, tassi di interesse, indici di mercato e titoli azionari.
Come possono essere classificati i contratti derivati?
Sulla base degli impegni assunti dalle parti, i derivati si distinguono – inoltre – tra derivati simmetrici (o forward-based) e derivati asimmetrici (o option-based).
Quale strumento finanziario è un derivato regolamentato?
Fra i principali derivati regolamentati troviamo i contratti futures, le opzioni, i certificati di investimento ed i covered warrant. Oltre ai derivati regolamentati troviamo quindi anche un ampio numero di scambi OTC, che avvengono al di fuori dei mercati regolamentati.
Cosa sono i prodotti finanziari illiquidi?
Per “prodotti finanziari illiquidi” si intendono gli strumenti finanziari che determinano per l’investitore ostacoli o limitazioni allo smobilizzo entro un lasso di tempo ragionevole, a condizioni di prezzo significative, ossia tali da riflettere, direttamente o indirettamente, una pluralità di interessi in acquisto e …
Cosa si intende per derivati OTC over the counter )?
Il contratto derivato Over The Counter (c.d. OTC) è una complessa operazione finanziaria che l’intermediario conclude con il cliente per “riparare” quest’ultimo dalle perdite derivanti dalla esecuzione di un ulteriore rapporto regolato da un tasso d’interesse variabile.
Che cosa sono gli ETF?
Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi o SICAV a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni. Si caratterizzano per il fatto di avere come unico obiettivo quello di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime.
Quali sono i migliori ETF?
- Vanguard Total Stock Market. Tra i migliori ETF degli ultimi anni c’è sicuramente Vanguard Total Stock Markets. …
- Invesco Powershare. …
- iShares Nasdaq Biotech. …
- Vanguard S&P 500. …
- United States Oil Fund. …
- iShares Emerging Markets. …
- iShares Dividend Growth. …
- Lyxor Green Bond.
Quanto si guadagna con un ETF?
Non ci sono complicate formule matematiche per calcolare il rendimento di un investimento, ecco come si fa: supponiamo che tu abbia comprato un ETF a 100 euro. Tale ETF ti paga 10 euro dopo un anno. Ciò significa che hai guadagnato 10 euro in un anno, ossia 10/100 = 0,1 x 100 0 10% di rendimento.
Quali sono i rischi degli ETF?
Se un ETF investe in azioni porta con se i rischi tipici di questo strumento finanziario, se investe in obbligazioni c’è il rischio emittente, se la denominazione del portafoglio è in valuta c’è il rischio di cambio. Insomma, riassumendo, l’ETF ingloba in se tutti i rischi derivanti dalle attività in cui si investe.
Perché non investire in ETF?
La volatilità è il primo dei rischi degli ETF. Per volatilità si intendono fluttuazioni imprevedibili degli investimenti: quanto più un ETF è volatile, tanto maggiore è il rischio. In generale, le azioni sono più volatili delle obbligazioni.
Cosa succede se fallisce emittente ETF?
Anche in questa fattispecie, in caso di fallimento del depositario, i creditori della banca non potrebbero aggredire il patrimonio depositato e custodito. In estrema sintesi, un ETF NON può fallire tecnicamente. Quando investiamo in questo strumento di gestione passiva i nostri soldi sono sempre al sicuro.