Sposati in regime di unione, il numero di ritenuta non corrisponde al risparmio d’imposta effettivo
Quando non si applica la ritenuta d’acconto?
La ritenuta d’acconto non trova applicazione per tutti i compensi inferiori a 25,82 euro, purché non si tratti di acconti relativi a prestazioni lavorative il cui corrispettivo e superiore a tale limite.
Chi è esente dalla ritenuta d’acconto?
Sono esclusi dall‘applicazione della ritenuta i compensi di importo inferiore a 25,82 euro (sempre che non si tratti di acconti relativi a prestazioni di importo complessivo superiore a tale limite), corrisposti dagli enti pubblici e privati, non aventi a oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività …
Chi applica la ritenuta d’acconto in fattura?
Ritenuta d’acconto prestazione occasionale
Il collaboratore, al momento del pagamento, consegna una ricevuta al committente (come se emettesse fattura), applicandovi la ritenuta d’acconto, che viene calcolata solo sul compenso, visto che il prestatore occasionale non ha partita Iva.
Che cos’è la ritenuta a titolo d’imposta?
Somma sottratta dal reddito a opera di chi lo eroga (sostituto d’imposta) e che rappresenta (diversamente dalla ritenuta a titolo di acconto) l’intera imposta dovuta. Il contribuente (sostituito) non ha quindi più l’obbligo di dichiarare il reddito in questione.
Quando va applicata la ritenuta del 4 ai condomini?
la ritenuta d’acconto del 4% si applica invece ai corrispettivi dovuti dal condominio per prestazioni relative a contratti d’appalto eseguite nell’esercizio di impresa o di attività commerciali non abituali.
Cosa succede se supero i 5000 euro di prestazione occasionale?
Quando si supera la soglia dei 5.000 euro (lordi) di reddito percepito attraverso prestazioni occasionali, scatta l’obbligo contributivo. La soglia dei 5.000 euro non rappresenta il limite annuale da non superare per non aprire la partita iva. Si tratta del limite superato il quale, occorre iscriversi all’INPS.
Quando si applica la ritenuta del 23 sul 20?
– si avvalga, in via continuativa, di dipendenti o terzi (secondo la definizione fornita dal DM 16 aprile 1983): in tale ipotesi, la ritenuta del 23% è operata sul 20% delle provvigioni corrisposte: in pratica, il 4,6% delle intere provvigioni.
Quali sono i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta?
Di conseguenza i compensi percepiti non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi. Sono redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva: – gli interessi sul conto corrente postale o bancario; – gli interessi sui titoli di Stato (Bot, Cct, Ctz, Btp, etc.)
Cos’è la ritenuta d’acconto e chi la paga?
La ritenuta d’acconto è una somma che viene trattenuta da chi elargisce un compenso (tipicamente un cliente o un datore di lavoro) che agisce come sostituto d’imposta ovvero si obbliga a pagare in anticipo parte delle imposte sul reddito dovute all’Erario dal proprio collaboratore.
Quali sono le ritenute fiscali in busta paga?
Che cosa sono
Le ritenute fiscali sono le somme che NoiPA trattiene dalla busta paga di ogni amministrato per assolvere gli obblighi di versamento dell’IRPEF, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, sui redditi da lavoro dipendente e assimilati.
Cos’è la ritenuta fiscale mese netta?
Cos’è la ritenuta fiscale mese netta? È l’importo calcolato sull’imponibile fiscale della Addizionale Comunale sull’imposta sul reddito che viene prelevata mensilmente. La percentuale di prelievo cambia da Comune a Comune. Nel nostro caso è pari a 10,94 euro riportati nella colonna RITENUTE.