4 Maggio 2021 0:46

Valuta morbida

Cos’è la Soft Currency?

Una valuta morbida è quella con un valore che oscilla, prevalentemente inferiore rispetto ad altre valute, perché c’è meno domanda per quella valuta nei mercati forex. Questa mancanza di domanda può essere determinata da una varietà di fattori, ma molto spesso è il risultato dell’incertezza politica o economica del paese.

Cosa significa valuta morbida

Una valuta debole è quella che fatica a mantenere il suo valore rispetto ad altre valute. Ciò accade perché i trader e gli investitori cercano di detenere altre valute più della valuta debole. Questa debole domanda è molto spesso il risultato dell’instabilità politica o economica del paese, che a sua volta rende il prezzo della valuta più volatile. In tali condizioni, i commercianti di valuta estera tendono ad evitare la valuta e gli operatori, anche a basso volume, possono produrre oscillazioni drastiche nel tasso di cambio della valuta.

Nei mercati finanziari, analisti e trader si riferiranno anche a una valuta debole come a una “valuta debole”. Le valute della maggior parte dei paesi in via di sviluppo sono considerate valute morbide. Spesso, i governi di questi paesi in via di sviluppo fisseranno tassi di cambio irrealisticamente alti, ancorando le loro valute a una valuta come il dollaro USA. Questa politica crea un valore di scambio che non è favorevole agli investitori o ai trader e smorza la domanda per la valuta.

Non sorprende che le valute morbide siano più volatili a causa della natura di ciò che guida i movimenti e della mancanza di liquidità causata dalla minore domanda. È improbabile che le valute deboli siano detenute dalle banche centrali come riserve estere, a differenza del dollaro USA, dell’euro e dello yen giapponese, un fatto che aggrava i problemi della volatilità.

Il dollaro dello Zimbabwe e il bolivar venezuelano sono due esempi di valute morbide. Entrambi questi paesi hanno sperimentato instabilità politica. I loro governi hanno istituito politiche monetarie che hanno portato all’iperinflazione. Ciò a sua volta ha portato a una forte svalutazione della valuta e alla stampa di banconote di grosso taglio. Il tasso di crescita annuale del prodotto interno (PIL) in Zimbabwe è diminuito ogni anno dal 2011, e l’economia venezuelana è in recessione dal primo trimestre del 2014. Ciò rende ancora più difficile per questi paesi pagare i loro debiti su prestiti potrebbero aver preso da banche, altri paesi o dal Fondo monetario internazionale (FMI).