Si possono richiedere spese senza ricevute?
Come giustificare rimborso spese?
sono comprovate da un documento che le giustifica: uno scontrino, una ricevuta rimborso spese o una fattura; il documento che giustifica la spesa va intestato al cliente: si instaura, in situazioni di questo tipo, un rapporto di mandato ad agire per conto del cliente.
Quali sono le spese documentate e non?
Per spese non documentate si intendono le spese addebitate al cliente in modo fortettario. Possono essere spese non documentate le spese di spedizione della merce, quelle per imballaggi non a rendere, per il montaggio di impianti e macchinari, le spese di confezionamento, ecc..
Quali spese possono essere rimborsate al dipendente?
I rimborsi di spese di trasferta documentate e relative al vitto, all’alloggio, al viaggio ed al trasporto; I rimborsi di altre spese, anche non documentate eventualmente sostenute dal dipendente fino ad un importo massimo giornaliero di: € 15,49 per le trasferte in Italia; € 25,82 per le trasferte all’estero.
Come si calcolano le spese non documentate in fattura?
Le spese non documentate, inserite in una fattura a più aliquote, vanno ripartite in proporzione al valore dei beni ceduti al netto di eventuali sconti incondizionati. Esse saranno imputate alle diverse basi imponibili effettuando calcolo di riparto semplice diretto.
Cosa vuol dire rimborso spese mensile?
Il termine parla da sé: il rimborso spese riguarda le spese anticipate dal lavoratore durante lo svolgimento della sua attività e nell’interesse dell’azienda che devono essere riconosciute al dipendente a titolo, appunto, di rimborso. Questo in estrema sintesi.
Cosa non viene tassato in busta paga?
Cosa non fa reddito? Attività di lavoro autonomo occasionale (sotto determinate soglie); Retribuzioni non percepite da lavoro dipendente; Trattamento di fine rapporto (TFR); Reddito derivante da borse di studio (in determinate casistiche).
Dove vanno le spese non documentate?
Le spese non documentate, inserite in una fattura a più aliquote, vanno ripartite in proporzione al valore dei beni ceduti al netto di eventuali sconti incondizionati.
Cosa va nella base imponibile e cosa no?
L’elemento principale della base imponibile è senz’altro il prezzo pattuito tra compratore e venditore (nel caso di cessione di beni) o tra committente e prestatore di servizi (nel caso di prestazioni di servizi). Il prezzo che dovrà costituire base imponibile dell’IVA è quello stabilito in contratto.
Quali spese rientrano nella base imponibile?
In particolare, rientrano nella base imponibile, oltre ai compensi professionali, anche i rimborsi a piè di lista per le spese di viaggio, vitto e alloggio nonché tutte le spese documentate anticipate dal professionista e rimborsate dal committente, anche se le fatture risultano intestate, oltre che al professionista, …
Come si fanno i calcoli di una fattura?
La base imponibile e l’imposta sono due elementi fondamentali della tua fatturazione. La base imponibile è l’importo su cui viene applicata l’imposta e calcolato il relativo importo. Ad esempio, se una sedia costa 60 euro+IVA al 22% compresa, l’importo IVA è pari a 13,2 e la base imponibile è 60-13,2= 46,8 euro.
Come si calcola il riparto spese fattura?
Il riparto va fatto in proporzione al valore delle singole merci, cioè nel modo seguente: valore complessivo merci: valore merci soggette all’aliquota 22% = spese di trasporto complessive: spese di trasporto soggette all’aliquota 22%.
Come si fatturano le spese di trasporto?
Dove vanno le spese di trasporto nella fattura? Le spese di trasporto che A sostiene in nome e per conto di B saranno indicate nella fattura emessa da A come importi esclusi dalla base imponibile IVA in quanto sostenuti in nome e per conto del cliente.
Che IVA ha il trasporto?
Poiché in fattura sono presenti sia merci con aliquota al 22%, al 10% e al 4%, le spese di trasporto vanno divise in 3 parti: una da assoggettarsi al 22% di IVA , una al 10% e l’ultima al 4%.
Quando le spese di trasporto sono soggette ad IVA?
Le prestazioni gratuite di servizi effettuate da imprenditori sono imponibili se hanno valore unitario superiore a 25,82 euro. il venditore effettua tale prestazione dietro pagamento di un corrispettivo. Tale corrispettivo deve essere esposto in fattura e concorre alla formazione della base imponibile IVA.
Quanto è l’IVA sul trasporto?
Per i trasporti il dl n. 328/97 prevede che si debba applicare l’aliquota del 10% con esclusione dei taxi.
Quali sono le spese di trasporto?
Le spese di trasporto possono essere tutti quei costi legati ai mezzi di trasporto necessari per effettuare trasferte e attività di rappresentanza o possono essere tutti quegli importi legati ai servizi di trasporto di beni.
Come si calcola l’IVA al 22 per cento?
Trova l’importo dell’IVA del 22% su un prezzo netto in cui l’IVA non è ancora inclusa. Moltiplica il prezzo netto per 0,22 e ottieni l’importo dell’IVA. Un’altra opzione è dividere il prezzo netto per 100 e poi moltiplicarlo per 22. L’importo dell’IVA è di 136,40 euro.
Cosa sono le spese di trasporto forfettarie?
Spese che non sono state sostenute realmente ma sono il risultato di una stima, queste spese vengono addebitate all’interno della parcella di un avvocato ad esempio o vengono riconosciute ad un determinato soggetto, ad esempio per le trasferte lavorative.
Cosa significa spese di trasporto a forfait?
Spesso è usato nella locuzione a forfait: nolo a forfait , somma complessiva pagata per il trasporto di una merce; tariffa al forfait , prezzo fisso stabilito, nel trasporto ferroviario, per il percorso compreso tra due stazioni.
Dove vanno le spese forfettarie nella fattura?
Vanno inserite in una riga a parte della fattura, all’interno del corpo del documento. Le spese forfettarie sono di norma soggette sia ad Iva, sia a contributi previdenziali, sia a ritenuta di acconto, ove applicabili.
Dove vanno i costi di trasporto nel conto economico?
L’OIC 12, par. 59, dichiara in proposito che i costi accessori di acquisto (trasporti, assicurazioni, carico e scarico, ecc.) sono iscritti alla voce B6 (Costi della produzione – per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci) se inclusi dal fornitore nel prezzo di acquisto delle materie e merci.
Dove vanno gli imballaggi nello stato patrimoniale?
Se si tratta di beni durevoli, puoi esporli nell’attivo immobilizzato ed ammortizzarli in base alla vita utile del bene stesso. Sse invece si tratta di beni che hanno una vita utile breve, puoi spesarli nel conto economico al momento dell’acquisto e trattarli come rimanenze di magazzino.
Dove vanno i proventi vari nel conto economico?
Vanno rilevati in questa voce: gli interessi attivi e gli altri proventi di competenza del periodo maturati su crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie; i maggiori importi incassati sui crediti acquistati ed iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie.
Come vengono contabilizzati i costi accessori di acquisto relativi ai beni strumentali?
Come vengono contabilizzati i costi accessori di acquisto relativi ai beni strumentali? I costi accessori d’acquisto vengono patrimonializzati e cioè si sommano al costo dei beni strumentali. Talvolta i lavori di montaggio o di installazione dei beni sono eseguiti in economia cioè in proprio dall’azienda acquirente.
Quali sono i costi accessori di acquisto?
Con la dicitura “costi accessori” si intende tutti quei costi che sono connessi con l’acquisto che l’impresa effettua al fine di poter utilizzare i beni (spese notarili, di trasporto, dazi doganali etc.).
Che cosa sono i costi accessori?
Gli oneri accessori sono spese sostenute dal cliente in aggiunta al costo del servizio finanziario acquistato, rientrano nel costo totale del credito. Tra gli oneri accessori a carico del conduttore rientrano per esempio le spese d’istruttoria, eventuali assicurazioni e altri costi.