Quantlib: Come risolvere “più di uno strumento con pilastro” nella valutazione degli swap?
Come funzionano i currency swap?
Il Currency Swap (swap di valute) è simile all’IRS ma introduce una variabile in più, ovvero quella valutaria. In questo contratto infatti le due controparti si scambiano flussi di denaro in valute diverse calcolati utilizzando tassi di interesse applicati su due capitali nozionali denominati nelle due valute.
Come si calcola il tasso swap?
Il valore dello swap è dato dalla differenza tra il valore attuale (prezzo) del bond a tasso fisso ed il valore attuale (prezzo) del bond a tasso variabile.
Cos’è un Currency Swap plain vanilla?
Plain Vanilla Swap
Il più comune tipo di “swap su tassi di interesse” (Interest Rate Swap o IRS) è detto “plain vanilla“. In questo contratto, una società promette a un‘altra di pagarle, per un certo numero di anni e in base a un capitale di riferimento detto “capitale nozionale”, un tasso fisso predeterminato.
Come funziona un derivato IRS?
I contratti derivati IRS (Interest Rate Swap) sono strumenti finanziari in cui due controparti scambiano flussi di denaro per un determinato lasso di tempo, a intervalli stabiliti.
Quando si attiva la funzione di swap?
Funzione. Lo swap viene utilizzato per liberare memoria RAM: il sistema operativo ne salva sul disco una porzione della memoria allocata, che quindi può essere liberata e riallocata per i programmi che ne hanno bisogno.
Come calcolare lo swap nel Forex?
Usando la formula:
- Tasso swap = (Contratto x [Differenziale tasso d’interesse + Rincaro del broker] /100) x (Prezzo/Numero di. giorni l’anno)
- Swap Short = (100.000 x [0,75 + 0,25] /100) x (1,2500/365)
- Swap Short = USD 3,42.
Come funziona un contratto derivato?
Un derivato è un contratto tra due o più parti il cui valore è basato su un‘attività finanziaria sottostante concordata (come un titolo) o un insieme di attività (come un indice). Gli strumenti di base comuni comprendono obbligazioni, materie prime, valute, tassi di interesse, indici di mercato e titoli azionari.
Come contabilizzare un derivato?
Dal 1° gennaio 2016 i derivati trovano spazio in apposite voci del bilancio. I derivati sono contabilizzati in Stato Patrimoniale al fair value (altrimenti detto mark to market, MTM), con contropartita differente a seconda che essi siano qualificati quali derivati speculativi o di copertura.
Chi emette i derivati?
Il mercato dei derivati italiano è l’IDEM, letteralmente Italian Derivative Market: esso è gestito da Borsa Italiana Spa e al suo interno si negoziano strumenti aventi come attività sottostante indici e titoli azionari quotati presso la stessa Borsa.
Dove vengono scambiati i derivati?
In Italia il mercato regolamentato degli strumenti derivati è denominato IDEM ed è gestito da Borsa Italiana SpA (esiste anche il mercato SeDeX sul quale vengono invece scambiati i derivati cartolarizzati). Sul mercato regolamentato circolano strumenti quali futures, opzioni, warrants, covered warrants e ETF.
Quando nascono i derivati?
Forme meno sofisticate degli odierni contratti derivati possono farsi risalire alla seconda metà dell’Ottocento, quando dalle sterminate pianure della parte centrale degli Stati Uniti confluivano a Chicago enormi quantità di cereali e di bestiame, che venivano vendute e acquistate prima del raccolto o del trasferimento …
Chi ha inventato i derivati finanziari?
Nel 1593, il Monte dei Paschi di Siena finanzia Johannes Van Bommel, un grande mercante dell’epoca, il quale importa dalla Turchia i bulbi di tulipano, investendo nella loro coltivazione.
Quali sono i derivati finanziari?
I derivati finanziari sono strumenti che non hanno un loro valore intrinseco ma, come suggerisce il nome, derivano il loro valore dall’andamento di altri asset finanziari. Questi asset, da cui deriva il valore di un derivato, sono chiamati sottostanti.
Cosa significa arbitraggio in economia?
Sfruttare le differenze di prezzo al fine di ottenere un profitto. Con il termine arbitraggio si indica un’operazione che consente di ottenere un profitto certo senza che il soggetto che la pone in essere corra alcun rischio.
Quali sono gli strumenti finanziari derivati?
Gli strumenti finanziari derivati sono contratti il cui valore dipende dall’andamento di un’attività sottostante, quale ad esempio titoli azionari, tassi di interesse, tassi di cambio, o merci.
Quale strumento finanziario è un derivato regolamentato?
Fra i principali derivati regolamentati troviamo i contratti futures, le opzioni, i certificati di investimento ed i covered warrant. Oltre ai derivati regolamentati troviamo quindi anche un ampio numero di scambi OTC, che avvengono al di fuori dei mercati regolamentati.
Dove si comprano i derivati?
Dove si scambiano
I derivati possono essere negoziati sia sulla Borsa sia su mercati OTC Over The Counter, che hanno maggiore rischio. Il mercato dove si scambiano derivati in Italia è l’IDEM che altro non è che l’acronimo di Italian Derivative Market, gestito da Borsa Italiana.
Quanto vale il mercato dei derivati?
Secondo la Bis (Bank for International Settlements), il valore lordo di mercato dei derivati vale circa 15mila miliardi: il 3 per cento circa del corrispondente valore nozionale, una cifra pari a un quinto del Pil globale.
Quali sono i nomi derivati?
I nomi derivati sono quelli che derivano da un altro nome, cioè si formano a partire dalle radici dei nomi primitivi con l’aggiunta di prefissi o suffissi che ne modificano il significato. Il prefisso è un elemento che si aggiunge all’inizio della parola (per esempio IN nel nome insalata che deriva da sale).
Quali sono i derivati di scuola?
Scuola = scolaro, scolastico, scolaresca. Servizio = servire, servizievole. Spalla = spalliera, spallare.
Qual è il nome composto?
Cosa sono i nomi composti? Nomi che nascono dall’unione di diversi elementi (due parole o parti di parole), dando luogo a un nome con un significato specifico e diverso da quello delle parole originarie.