Perché i derivati possono essere visti come un portafoglio del sottostante e dell’attività senza rischio?
Dove vengono scambiati i derivati?
In Italia il mercato regolamentato degli strumenti derivati è denominato IDEM ed è gestito da Borsa Italiana SpA (esiste anche il mercato SeDeX sul quale vengono invece scambiati i derivati cartolarizzati). Sul mercato regolamentato circolano strumenti quali futures, opzioni, warrants, covered warrants e ETF.
Come si contabilizzano i derivati?
Dal 1° gennaio 2016 i derivati trovano spazio in apposite voci del bilancio. I derivati sono contabilizzati in Stato Patrimoniale al fair value (altrimenti detto mark to market, MTM), con contropartita differente a seconda che essi siano qualificati quali derivati speculativi o di copertura.
Quali sono le principali caratteristiche degli strumenti finanziari derivati?
Le caratteristiche principali sono:
- l’attività sottostante, che può essere dei tipi più vari: merci, valute, titoli di Stato, indici di borsa, tassi d’interesse ecc., ma più spesso futures;
- il prezzo d’esercizio, detto strike price;
- la data di scadenza;
Chi emette i derivati?
Il mercato dei derivati italiano è l’IDEM, letteralmente Italian Derivative Market: esso è gestito da Borsa Italiana Spa e al suo interno si negoziano strumenti aventi come attività sottostante indici e titoli azionari quotati presso la stessa Borsa.
Quando nascono i derivati?
Forme meno sofisticate degli odierni contratti derivati possono farsi risalire alla seconda metà dell’Ottocento, quando dalle sterminate pianure della parte centrale degli Stati Uniti confluivano a Chicago enormi quantità di cereali e di bestiame, che venivano vendute e acquistate prima del raccolto o del trasferimento …
Cosa vuol dire derivati finanziari?
I derivati finanziari sono strumenti che non hanno un loro valore intrinseco ma, come suggerisce il nome, derivano il loro valore dall’andamento di altri asset finanziari. Questi asset, da cui deriva il valore di un derivato, sono chiamati sottostanti.
Dove si comprano i derivati?
I derivati possono essere negoziati sia sulla Borsa sia su mercati OTC Over The Counter, che hanno maggiore rischio. Il mercato dove si scambiano derivati in Italia è l’IDEM che altro non è che l’acronimo di Italian Derivative Market, gestito da Borsa Italiana.
Quanto vale il mercato dei derivati?
Secondo la Bis (Bank for International Settlements), il valore lordo di mercato dei derivati vale circa 15mila miliardi: il 3 per cento circa del corrispondente valore nozionale, una cifra pari a un quinto del Pil globale.
Quali sono gli strumenti finanziari derivati attivi?
Gli strumenti finanziari derivati sono contratti o titoli il cui prezzo si basa sul valore di mercato di un altro strumento finanziario, il c.d. sottostante che può essere rappresentato ad esempio da azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime.
Quale strumento finanziario è un derivato regolamentato?
Fra i principali derivati regolamentati troviamo i contratti futures, le opzioni, i certificati di investimento ed i covered warrant. Oltre ai derivati regolamentati troviamo quindi anche un ampio numero di scambi OTC, che avvengono al di fuori dei mercati regolamentati.
Cosa sono i derivati bancari in parole povere?
Un derivato è uno strumento finanziario. Funziona come un contratto tra due parti che stabilisce che un determinato sottostante, in un momento specifico, può o deve essere comprato a un prezzo precedentemente concordato. Un sottostante può essere, ad esempio, un’azione o una materia prima.
Quali sono i derivati di carta?
Da una parola primitiva, come ad esempio carta, si può formare un’intera famiglia di parole derivate come cartina, cartolina, cartella,cartoleria, cartolaio, cartiera, ecc. e di parole composte come cartapesta, cartamoneta, fermacarte, tagliacarte, ecc.