3 Aprile 2022 15:28

Pensioni e circostanze personali, valutazione e alternative

Come viene calcolato il coefficiente per la pensione?

Il totale dei contributi versati in ciascun anno, calcolati moltiplicando la base imponibile annua per l’aliquota di computo: 33% per i periodi di contribuzione da lavoratore dipendente; 24% per i periodi di contribuzione da lavoratore autonomo; 24% al 33% per gli iscritti alla gestione separata INPS.

Quando si è obbligati ad andare in pensione?

In linea di massima, per i lavoratori del settore privato, tale soglia è pari ai 71 anni. Resta inteso l’accordo del datore di lavoro che, al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, può comunque imporre al proprio dipendente il licenziamento per sopraggiunti limiti di età.

Quanto incide 1 anno di contributi sulla pensione?

Considerando, per esempio, un coefficiente di trasformazione medio del 5%, per un anno di lavoro in più, la pensione finale aumenterebbe di circa 35 euro al mese.

Quando viene revocato l’assegno sociale?

L’assegno sociale non è reversibile, non spetta, cioè ai superstiti. Inoltre non è esportabile come altre pensioni di origine previdenziale e viene revocato se il titolare si trasferisce o dimora all’estero. Sono poi previsti dei limiti reddituali di chi ne fa richiesta e del coniuge.

Quanto incide il moltiplicatore sulla pensione?

n. 165/1997, c.d. moltiplicatore che, in sintesi, è un aumento pari a 5 volte la base imponibile pensionistica degli ultimi 360 giorni di servizio che va ad accrescere il montante contributivo accumulato alla data del congedo.

Chi non ha mai lavorato ha diritto alla pensione?

Per chi non ha mai lavorato e non ha, quindi, mai versato contributi la prospettiva di una vecchiaia senza reddito potrebbe essere preoccupante. La normativa che regola la pensioni in Italia prevede che per avere diritto alla pensione di vecchiaia di devono possedere almeno 20 anni di contributi versati.

Come andare in pensione a 58 anni?

Secondo quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2022, maturano il diritto al pensionamento le lavoratrici che entro il raggiungono un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome.

Che differenza c’è tra pensione di vecchiaia è anzianità?

La pensione di anzianità, a differenza di quella di vecchiaia, non garantisce un’età univoca su quando andare in pensione. L’età minima è fissata per il 2017 a 61 anni e 6 mesi ma l’effettiva data di pensionamento varia in relazione al raggiungimento della quota corrispondente.

Qual è la pensione di anzianità?

La pensione di anzianità è una delle prestazioni previdenziali, che può essere ottenuta prima di aver compiuto l’età massima pensionabile, ma a condizione di aver maturato almeno 35 anni di contributi.

Chi prende la pensione di vecchiaia?

La pensione di vecchiaia si raggiunge al compimento dei 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi versati. Nella maggior parte dei casi. Perché ci sono casi in cui 67 anni compiuti e 20 anni di contributi versati non sono sufficienti per il pensionamento ed è necessario attendere i 71 anni per la quiescenza.

Cosa si intende per pensione di anzianità?

La pensione anzianità era una prestazione che permetteva al lavoratore, in presenza di determinati requisiti contributivi, di anticipare, per l’appunto, il momento del pensionamento rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia.