Motivo della disconnessione tra fondi e indici
Cos’è il diritto alla disconnessione?
Dal primo febbraio i dipendenti pubblici hanno il diritto di non rispondere più a mail, messaggi e telefonate fuori dal proprio orario di lavoro. A meno che non ci siano “circostanze eccezionali e impreviste che richiedano un’azione che non può attendere” il rientro (cioè il giorno successivo o il primo dopo le ferie).
Come formalizzare smart working?
Per formalizzare lo smart working, in sintesi, sono fondamentali sia una procedura formale di richiesta di attivazione al Ministero del Lavoro (invio dell’accordo aziendale), sia una ufficializzazione e condivisione delle procedure interne con i propri dipendenti (regolamento aziendale).
Come regolamentare lo smart working?
Per l’adozione dello smart working è necessario un accordo scritto tra datore di lavoro e dipendente, in cui devono essere stabiliti: la durata, il preavviso, gli strumenti tecnologici utilizzati e le modalità di lavoro, sempre nel rispetto del diritto alla disconnessione per il lavoratore.
Perché si dice smart working?
Smart in inglese significa intelligente, sveglio, acuto, mentre working significa appunto “lavorando – lavorare”: di conseguenza la traduzione letterale è “lavorare intelligentemente”. Questo dovrebbe farci capire molto sulla natura di questo modello lavorativoe il motivo reale del perché si chiama smart working.
Cosa si intende per diritto alla disconnessione nello Smart Working?
Il diritto alla disconnessione in smart working
E c’è la garanzia del cosiddetto “diritto alla disconnessione“, una fascia oraria in cui i lavoratori non sono tenuti ad essere reperibili per motivi di lavoro.
Quando è nato il telelavoro?
Primo esempio di impiego flessibile, il telelavoro è nato prima negli USA ed è arrivato in Italia negli anni Ottanta. Fu introdotto nell’ordinamento italiano con la legge 16 giugno 1998 n. 1911. Questa recita: le Amministrazioni Pubbliche possono avvalersi di forme di lavoro a distanza.
Come scrivere una richiesta di smart working?
La richiesta per lo smart working, quando è il lavoratore a farsene promotore, deve essere accompagnata da una domanda formale nella quale si attesta: Quale è la motivazione fra quelle ammissibili che comprova lo stato di necessità dello smart working, unitamente alla certificazione probatoria (se richiesta).
Come farsi accettare lo smart working dal proprio capo?
Il lavoratore può chiedere in ogni momento al datore di lavoro di stipulare un accordo di smart working che gli consenta di lavorare, almeno in parte, al di fuori dei locali aziendali. Trattandosi di un accordo bilaterale, tuttavia, l’accesso allo smart working sarà possibile solo con il consenso di entrambe le parti.
Che differenza c’è tra smart working e lavoro agile?
Nel caso di “lavoro agile” si sottolinea un’indipendenza attiva, ma parziale, legata ai tempi di vita e di lavoro, nel caso di “smart working” si esprime invece un lavoro più caratterizzato dalle competenze della persona .
Chi ha inventato l’espressione smart working?
Jack Nilles
Nelle opere di Jack Nilles, lo scienziato americano che per primo ha elaborato il concetto, il termine utilizzato era infatti la cirlocuzione “working remotely”, per poi passare a “telecommuting”.
Chi ha inventato lo smart working?
Erik Veldhoen
Erik Veldhoen è il fondatore dello Smart Working in Olanda. È dagli anni ’90 che si impegna ad implementare tale metodologia per innovare e migliorare l’organizzazione del lavoro nelle aziende.
Chi lavora da casa come si chiama?
Smart Working: che cos’è, a cosa serve, perché è importante per il business. Capire il significato dello Smart Working non è immediato e nemmeno così intuitivo. Ma quello che sappiamo oggi è che è destinato a rimanere, anche se dall’inizio del 2021 a oggi il numero di smart worker è andato progressivamente a diminuire.
Come si dice lavorare da casa?
Smart working è un’espressione ricorrente nelle notizie sulle misure per contrastare la diffusione della COVID-19. È usata genericamente per identificare l’opzione di lavorare da casa ricorrendo a strumenti informatici.
Cosa significa home working?
Home working significa, letteralmente, “lavoro da casa”. Con questa modalità, al lavoratore viene data la possibilità di svolgere la propria prestazione lavorativa in ambienti che rientrino nella sua disponibilità: il suo alloggio è l’esempio più frequente ma non è strettamente un obbligo.
Quando finisce lo smart working?
30 giugno 2022
Lo smart working rimarrà attivo in versione semplificata anche dopo il , come sancito dal nuovo decreto Covid, grazie a cui è stata prolungata sino al la possibilità di fare ricorso al cosiddetto “lavoro agile” nel settore privato, pur in assenza di un accordo individuale tra il datore e il …
Quando finisce smart working 2022?
30 giugno
Il decreto 24 marzo 2022 n. 24, che stabilisce le norme per l’uscita graduale dall’emergenza Covid, proroga invece al 30 giugno lo smart working semplificato, che non richiede l’accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro.
Chi ha diritto allo smart working nel 2022?
Dal 1° luglio 2022 i lavoratori del settore privato e i datori di lavoro dovranno ritornare a sottoscrivere l’accordo individuale, previsto prima della pandemia, che definisce le modalità di impiego dello smart working.
Chi sono i lavoratori fragili che hanno diritto allo smart working?
LAVORATORI FRAGILI SMART WORKING, NUOVI REQUISITI
- condizione di fragilità indipendente dallo stato vaccinale;
- condizione di fragilità in presenza di esenzione dalla vaccinazione per motivi sanitari e almeno una delle altre condizioni individuate dalla norma.
Quali categorie di lavoratori beneficiano del diritto di accedere allo smart working?
Al di là delle disposizioni delle singole aziende, alcune categorie di lavoratori possono usufruire del lavoro da remoto in versione semplificata fino al : sono i lavoratori fragili, i lavoratori con figli disabili e coloro che hanno figli sotto i 14 anni.
Come cambia lo smart working dal 1 aprile 2022?
L’accordo individuale con il lavoratore torna ad essere uno degli aspetti centrali dello smart working. Dal 1° aprile 2022, dopo la fine dello stato d’emergenza Covid-19, lo smart working tornerà fruibile su base volontaria mediante la sottoscrizione di un accordo individuale tra azienda e lavoratore.
Cosa cambia smart working dal 1 aprile?
Smart Working: dal 1° aprile accordi individuali e procedure semplificate. Con il venir meno dello Stato di Emergenza, decade anche la procedura di Smart Working “semplificato” di matrice emergenziale e derogatoria alle norme del D. Lgs. n.
Cosa cambia dal 1 aprile per i lavoratori fragili?
24 aprile 2020, n. 27. Pertanto, a decorrere dal 1 aprile 2022, i lavoratori ai quali era stata confermata la condizione di fragilità fino al non potranno più prestare di norma l’attività lavorativa in modalità agile, ma dovranno sottoscrivere un accordo di lavoro agile.