Meglio affittare con o senza utenze?
meglio le bollette separate dal canone di affitto per i periodi lunghi; il contratto di locazione prevede che il proprietario e il locatario possano concordare prima sulle bollette; per info chiama lo 02 9475 5339 o fatti richiamare gratuitamente.
Qual è il contratto di locazione più conveniente?
Il contratto di affitto casa canone concordato è più conveniente anche a livello fiscale, perchè prevede agevolazioni fiscali per l’inquilino ma anche per i proprietari delle case in affitto.
Chi paga le bollette in una casa in affitto?
I contratti di locazione standard prevedono che siano gli inquilini in affitto a pagare le bollette per il consumo di luce, acqua, gas e internet. In altre parole, chi consuma paga: dunque non spetta al padrone di casa versare le utenze, anche se queste sono a suo nome o di un precedente inquilino.
Cosa succede se affitto senza contratto?
Dopo 30 giorni la sanzione è pari al 6%, a cui vanno aggiunti interessi di mora e imposta dovuta. Dopo 90 giorni la sanzione è pari al 12%, più interessi di mora e imposta dovuta. Dopo 1 anno la mora è del 15% con l’aggiunta di interessi di mora e imposta dovuta.
Cosa succede se affitto la prima casa?
Le agevolazioni fiscali non si perdono se si mette in affitto un immobile acquistato come prima casa. Il proprietario dell’abitazione continuerà a godere delle agevolazioni sull’imposta di registro, sull’imposta ipotecaria e sull’imposta catastale.
Cosa cambia tra cedolare secca e canone concordato?
La cedolare secca è un’unica tassa con tassazione pari a: 21% del canone annuo qualora il contratto di affitto sia a canone libero. 15% se è a canone concordato.
Come affittare casa senza pagare tasse?
Pagare meno tasse sul contratto di locazione è possibile. Ciò è possibile grazie ad un’attestazione in base alla quale il proprietario dell’appartamento paga un importo ridotto (pari al 10%) rispetto a quello ordinario (del 21%), meccanismo della cedolare secca.
Come funzionano le bollette in affitto?
Da quanto detto, le bollette intestate al padrone di casa si considerano escluse dal canone di affitto pagato mensilmente e devono essere versate “a parte” dall’inquilino.
Quanto si spende per le bollette al mese?
Diciamo, quindi, che le bollette della luce e del gas, che sono bimensili, si aggirano sui 30-40 euro l’una.
Chi paga le bollette?
In Italia l’intestatario di un’utenza di luce o di gas può essere solo una persona. A volte le bollette rimangono intestate al proprietario dell’immobile che gestisce i conti e poi ne richiede il pagamento agli affittuari. In questo caso il proprietario è il responsabile dei pagamenti di costi che non dipendono da lui.
Quando non si può affittare la prima casa?
Affittare la prima casa prima dei 5 anni
Infatti, se l’immobile viene venduto prima dei cinque anni e non viene riacquistata una nuova prima casa entro l’anno, si decade dal beneficio e si dvono riversare la minore imposta di registro versata (differenziale dell’8%) a cui aggiungere sanzioni del 30% ed interessi.
Chi affitta la prima casa deve pagare l’IMU?
L’IMU, introdotta ad invarianza di gettito, non è dovuta da chi è in affitto ed è quindi il proprietario a dover versare l’intero importo dell’imposta.
Quanto tempo devo tenere la residenza nella prima casa?
L’agevolazione legata all’acquisto della prima casa richiede la residenza nell’immobile, in un periodo di 18 mesi dall’acquisto.
Quanto tempo si ha per cambio residenza dopo rogito?
18 mesi
A norma di legge in caso di compravendite immobiliari legate alla prima casa, chi acquista, l’acquirente, deve, entro 18 mesi, provvedere al trasferimento della residenza nel comune dove è situato l’immobile individuato come prima casa.
Cosa succede se non sposto residenza prima casa?
La decadenza dalle agevolazioni
Se non provvedi a spostare la tua residenza nel Comune ove è ubicata la prima casa comprata con i benefici entro il termine tassativo che abbiamo visto – 18 mesi dalla data dell’atto notarile di acquisto – decadrai dalle agevolazioni.
Cosa succede se non si trasferisce la residenza entro 18 mesi?
Se si incappa nella decadenza: È dovuta la differenza tra l’imposta di registro in misura ordinaria e le imposte corrisposte per l’atto di trasferimento, una sanzione pari al 30% delle stesse imposte e il pagamento degli interessi di mora.
Cosa succede se non si fa il cambio di residenza?
Il soggetto irreperibile non potrà, di conseguenza, ottenere né un documento di riconoscimento, né un certificato anagrafico. Egli, inoltre, perderà l’assistenza sanitaria: non potrà accedere alle prestazioni socio-sanitarie che richiedono, come condizione per l’ammissione, il deposito del certificato anagrafico.