18 Marzo 2022 4:43

L’imposta differita è un’attività corrente?

Cos’è l’imposta differita?

Le imposte differite: definizione

“Le differenze temporanee imponibili generano imposte differite, ossia imposte che pur essendo di competenza dell’esercizio sono dovute in esercizi futuri.

Dove sono classificate le imposte differite?

La loro contropartita patrimoniale può essere costituita dalla voce B2 fondi “per imposte, anche differite” o dalla voce D12 “debiti tributari”, a seconda delle caratteristiche della passività (cfr. OIC 19 “Debiti”).

Quali sono le imposte correnti?

➢Per imposte correnti o dovute si intendono quelle risultanti dalle dichiarazioni dei redditi. competenza di un esercizio, ma che verranno esposte in dichiarazione dei redditi future. sono esposte in dichiarazione dei redditi di un esercizio, ma sono di competenza di esercizi successivi.

Cosa genera le imposte differite?

Le imposte differite, attive o passive, sono originate da componenti di costo e/o di ricavo che, rilevanti nell’esercizio in chiusura, esplicano fiscalmente i loro effetti negli esercizi successivi.

Cosa sono le imposte latenti?

Questo caso è rappresentativo delle imposte latenti, ovvero degli effetti fiscali futuri derivanti dalla differenza tra il valore equo del bene trasferito ed il suo valore contabile che, di fatto, riducono il valore della plusvalenza.

Quali sono le imposte deducibili?

99 comma 1 del TUIR e di alcune disposizioni speciali, sono indeducibili: – le imposte sui redditi (IRPEF e IRES); – le imposte per le quali è prevista la rivalsa, anche facoltativa (es. IVA, le ritenute sui premi e sulle vincite, imposta sostitutiva dovuta dalle imprese di assicurazione, ecc.);

Dove vanno le imposte in bilancio?

Essi compaiono nello Stato patrimoniale, tra le passività, nella macro-categoria D–Debiti, alla voce 12–Debiti tributari.

Dove vanno le imposte d esercizio nel conto economico?

Più in generale, tutte le variazioni delle attività per imposte anticipate e delle passività per imposte differite sono iscritte nel conto economico nella voce 20 “imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate”.

Come si contabilizzano le imposte anticipate?

Bisognerà utilizzare, poi, un’aliquota media nel caso in cui fossero previste aliquote diverse per scaglioni di reddito. Le imposte anticipate dovranno essere contabilizzate solo se sussiste la ragionevole certezza che vi sarà, negli esercizi futuri, un imponibile almeno pari all’importo da recuperare.

Quali importi accoglie il fondo per imposte?

Il principio contabile n. 25 precisa che tale fondo deve accogliere: gli accantonamenti per imposte probabili, aventi ammontare e/o data di sopravvenienza indeterminata, ad esempio derivanti da accertamenti o contenziosi in corso; le imposte differite.

Dove si trova il fondo svalutazione crediti?

Il conto Accantonamento fondo svalutazione crediti confluisce alla voce B. 10. d (Costi di Produzione – Ammortamenti e svalutazioniSvalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide) del Conto economico.

Dove si trova il fondo ammortamento in bilancio?

Nel bilancio contabile, invece, il fondo di ammortamento è una voce che si colloca nel passivo di stato patrimoniale. In pratica il cespite è valorizzato “in dare” di stato patrimoniale al valore lordo (costo storico), mentre il fondo è collocato “in avere” come voce di rettifica.

Come si crea il fondo svalutazione crediti?

Il fondo svalutazione crediti è costituito sulla base di quote annuali addebitate al conto economico, e dovrebbe consentire all’azienda di autofinanziarsi, ed essere eventualmente in grado di supportare l’azienda da un eventuale danno causato dal mancato pagamento da parte di debitori.

Quanto deve essere il fondo svalutazione crediti?

La deducibilità massima è pari allo 0,5% del valore nominale dei crediti iscritti a bilancio fino a quando la somma complessiva delle svalutazioni e degli accantonamenti non raggiunge il 5% del valore nominale dei crediti iscritti a bilancio.

Cosa fare se il fondo svalutazione crediti supera il 5?

Se in un esercizio l’ammontare complessivo delle svalutazioni e degli accantonamenti dedotti eccede il 5 per cento del valore nominale o di acquisizione dei crediti, l’eccedenza concorre a formare il reddito dell’esercizio stesso.

Quando si usa il fondo svalutazione crediti?

Perdite su crediti è un conto economico con il meno in dare e il più in avere. Appunti di ragioneria. Perdite su crediti è un conto economico che si trova nel Bilancio in corrispondenza del Conto Economico. Essendo Perdite su crediti di natura “economica” registra il segno negativo in dare quindi il positivo in avere.

In che misura sono deducibili gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti?

917/86 la svalutazione dei crediti, che derivano da cessioni di beni e prestazioni di servizi (ex art. 85), è deducibile in ciascun esercizio nel limite dello 0,50% del valore nominale (che non coincide con quello di bilancio se ci sono precedenti svalutazioni).

Come possono essere dedotte le svalutazioni dei crediti e le perdite su crediti?

La deducibilità delle svalutazioni su crediti

sono deducibili in ciascun esercizio nel limite dello 0,50% dell’ammontare complessivo costituito dal valore nominale (o di acquisizione) dei crediti stessi.

Come funziona la svalutazione crediti?

Il fondo svalutazione crediti è costituito sulla base di quote annuali addebitate al conto economico, e dovrebbe consentire all’azienda di autofinanziarsi, ed essere eventualmente in grado di supportare l’azienda da un eventuale danno causato dal mancato pagamento da parte di debitori.