In attesa di divorzio per tutto il 2017 mentre lavora in proprio. Costringerò il mio ex a itemizzare?
Quando può essere revocato l assegno divorzile?
Il diritto all’assegno divorzile cessa quando vengono meno i presupposti che ne motivano la corresponsione. Ad esempio quando si modificano le condizioni economiche del beneficiario nel senso che non si trova più in stato di averne bisogno.
Quando la moglie non ha diritto al mantenimento?
Separazione e divorzio: il mantenimento non spetta quando il coniuge può mantenersi da solo o non dà prova di aver messo a frutto le proprie capacità. Non basta la semplice disparità economica tra ex coniugi per riconoscere, a quello dei due più povero, il diritto all’assegno di mantenimento.
Quando non si ha più diritto all assegno divorzile?
Importante per l’abolizione dell’assegno è che la convivenza sia stabile e che entrambe le persone collaborino al comune sostentamento e alla gestione domestica. Ex coniuge con redditi diversi dal lavoro. Nel caso in cui l’ex coniuge percepisca dei redditi differenti da quelli lavorativi non ha diritto all‘assegno.
Come sapere se l’ex coniuge lavora?
La giurisprudenza, infatti, consente al coniuge di chiedere all’Agenzia delle Entrate di accedere alla posizione dell’ex per conoscere le relative condizioni economiche. In tale ipotesi, proprio perché giustificata dalla tutela dei propri diritti, la richiesta di accesso agli atti amministrativi va accolta.
Come togliere l assegno divorzile?
La corresponsione dell’assegno di divorzio, secondo la legge 898/1970 cessa automaticamente:
- se il beneficiario passa a nuove nozze (art. 5 comma 10);
- se si verifica il decesso del coniuge obbligato o del beneficiario.
Cosa spetta all’ex moglie dopo il divorzio?
Diritti del coniuge divorziato: mantenimento, alimenti per i figli, quota del Tfr, reversibilità, casa coniugale.
Quanti soldi dare alla moglie?
Esempio Calcolo Assegno Mantenimento
Importo In euro | ||
---|---|---|
fino a euro 15.000,00 | 15.000 | 23% |
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 | 28.000 | 27% |
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 | 55.000 | 38% |
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 | 75.000 | 41% |
Quando spetta l’assegno familiare per il coniuge?
L’ANF può essere richiesto se i limiti di reddito percepito lo consentono. Nucleo familiare composto da moglie, marito e una figlia di 22 anni che ha reddito proprio. Possono essere richiesti gli ANF per nucleo familiare per il coniuge se si rientra nel limite di reddito previsto.
Quando cessa l’obbligo di fedeltà?
Quando decade l’obbligo di fedeltà? Nel caso di separazione consensuale, l’obbligo di fedeltà cessa dal momento in cui i coniugi firmano l’atto di separazione dinanzi ai giudici, al sindaco o ai rispettivi avvocati (a seconda della procedura prescelta).
Come dimostrare che l’ex moglie lavora in nero?
La prova del lavoro in nero dell’ex marito può essere data con qualunque mezzo, anche tramite testimonianze. Il giudice gode di un ampio potere istruttorio e può verificare le condizioni patrimoniali dell’ex marito e delle parti in genere, a prescindere dalle dichiarazioni prodotte nella causa di separazione.
Chi divorzia può conoscere dal fisco le operazioni in banca dell’ex senza l’ordine del giudice?
Chi divorzia può chiedere all’Agenzia delle Entrate le operazioni e le movimentazioni bancarie dell‘ex senza bisogno di chiedere prima l’ordine del giudice nel corso del processo.
Quando la moglie ha diritto al mantenimento?
PRESUPPOSTI PER LA RICHIESTA DI ASSEGNO DI MANTENIMENTO IN FAVORE DEL CONIUGE. È necessario che il coniuge che richiede l’assegno di mantenimento non abbia subìto l’addebito della separazione, ossia il coniuge che non abbia violato i doveri derivanti dal matrimonio, e non disponga di adeguati redditi propri.
Quanto spetta alla moglie e ai figli in caso di separazione?
Oltre ad avere diritto all’eredità, anche a titolo di legittimario nel caso in cui fosse stato escluso da un testamento a suo sfavore, il coniuge separato ha diritto a ricevere la pensione di reversibilità.
Quanto spetta alla moglie in caso di morte del marito?
se la coppia non ha avuto figli, alla moglie spetta sempre metà del patrimonio del marito; se la coppia ha avuto un solo figlio, alla moglie spetta un terzo dell’eredità del marito (mentre l’altro terzo spetta al figlio);
Quanto spetta alla vedova della pensione del marito?
La pensione ai superstiti è pari ad una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata al deceduto. Viene calcolata secondo delle aliquote: 60% se coniuge solo, 80% coniuge e un figlio, 100% coniuge e due o più figli.
Quanto spetta di pensione alla vedova?
70%, solo un figlio; 80%, coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge; 100% coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli; 15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.
Qual è la quota di legittima?
La quota di legittima a favore del coniuge è: di 1/2 del patrimonio ereditario, se non ci sono figli; di 1/3, se oltre al coniuge c’è un solo figlio (al quale andrà un altro terzo); di 1/4, se oltre al coniuge vi sono due figli o più (ai quali andrà 1/2 del patrimonio ereditario, da ripartirsi equamente).
Quanto è la legittima per un figlio?
Se il defunto lascia un coniuge/persona unita civilmente e un solo figlio, al coniuge spetta 1/2 dell’eredità: l’altro 1/2 spetta al figlio. Se il defunto lascia due o più figli, al coniuge spetta 1/3 dell’eredità: i restanti 2/3 vengono divisi equamente tra i figli.
Quanto spetta a un figlio di legittima?
1 figlio, la legittima è pari a 1/2 patrimonio, l’altra metà è disponibile; 2 o più figli, la legittima dei figli è pari a 2/3, l’altro 1/3 è disponibile (art. 537 c.c.). I vari figli quindi dovranno dividersi i 2/3 del patrimonio, in parti uguali.
Come si divide la quota disponibile?
un coniuge senza figli e senza ascendenti: la quota spettante al coniuge è pari ad 1/2 della massa. La quota disponibile è dunque pari anch’essa a 1/2 della massa; un coniuge e un figlio: la quota spettante al coniuge è di 1/3, così come quella spettante al figlio.
Come funziona quota disponibile?
La quota disponibile, va calcolata sul patrimonio lasciato dal defunto alla sua morte (cosiddette patrimonio residuo), cui vanno aggiunte tutte le donazioni eseguite dal medesimo durante la sua vita. A tutto ciò, occorre sottrarre le passività, cioè i debiti del caro estinto.
Come determinare la quota disponibile e legittima nella successione testamentaria?
Nel caso in cui dovessero essere presenti un coniuge ed un figlio, 1/3 spetta al coniuge, 1/3 al figlio, ed 1/3 è la quota disponibile. Se è presente un coniuge e due (o più) figli, 1/4 spetta al coniuge, 1/2 è ripartito tra i figli, ed 1/4 è la quota disponibile.