Piano a rapporto costante
Che cos’è un piano a rapporto costante?
Un piano a rapporto costante (noto anche come investimento “mix costante” o “ponderazione costante”) è una strategia di allocazione degli asset strategica, o formula di investimento, che mantiene le porzioni aggressive e conservative di un portafoglio fissate a un rapporto fisso. Per mantenere le ponderazioni degli asset target, tipicamente tra quelle di azioni e obbligazioni, il portafoglio viene periodicamente ribilanciato vendendo asset con performance migliori e acquistando asset con performance inferiori. Pertanto, le azioni vengono vendute se aumentano più velocemente di altri investimenti e acquistate se diminuiscono di valore più degli altri investimenti nel portafoglio.
Se l’asset allocation strategica di un portafoglio è impostata al 60% di azioni e al 40% di obbligazioni, un piano di rapporto costante garantirà che, con il movimento dei mercati, quel rapporto 60/40 sia preservato nel tempo.
Punti chiave
- Un piano a rapporto costante è una strategia di allocazione degli asset strategica, che mantiene le porzioni aggressive e conservative di un portafoglio fissate a un rapporto fisso.
- Quando il rapporto effettivo delle partecipazioni differisce dal rapporto desiderato di un importo predeterminato, vengono effettuate transazioni per riequilibrare il portafoglio.
- una regola pratica comune è che il portafoglio dovrebbe essere ribilanciato al suo mix originale quando una data classe di attività si sposta di oltre il +/- 5% dal suo obiettivo originale.
- I piani a rapporto costante mirano a livellare i rendimenti degli investimenti su un orizzonte temporale più lungo, adeguando il portafoglio in modo anticiclico.
Le basi di un piano a rapporti costanti
Un piano a rapporto costante è un esempio di una strategia di investimento con formula a lungo termine, che non prevede analisi e previsioni di sicurezza o market timing. È in grado di sfruttare qualità gestionali simil-attive attraverso un ribilanciamento sistematico secondo una formula prescritta, al rialzo e al ribasso del mercato.
Quando il rapporto effettivo differisce dal rapporto desiderato di un importo predeterminato, vengono effettuate transazioni per riequilibrare il portafoglio. I piani a rapporto costante, insieme ai piani a valore in dollari costanti, sono simili alle strategie di asset allocation buy-and-hold utilizzate nella gestione del portafoglio, tranne per il fatto che le strategie buy-and-hold non si ribilanciano mai. Un piano a rapporto costante garantirebbe che un’asset allocation 70/30 o 80/20 (da azioni a obbligazioni) rimanga a 70/30 o 80/20 anche se i mercati si muovono.
Il costo di queste operazioni di ribilanciamento riduce i rendimenti degli investimenti. Ma i piani a rapporto costante mirano a livellare i rendimenti degli investimenti su un orizzonte temporale più lungo, aggiustando il portafoglio in modo anticiclico e prendendo profitti su titoli speculativi che hanno registrato un forte rally.
Vendendo azioni sovraperformanti e acquistando azioni sottoperformanti, i piani a rapporto costante vanno contro le strategie di investimento momentum che vendono asset sottoperformanti e acquistano quelli sovraperformanti. Questo è il motivo per cui funzionano meglio in mercati volatili con un modello generale di ritorno alla media.
Non esistono regole rigide per il riequilibrio temporale del portafoglio nell’ambito dell’asset allocation strategica oa ponderazione costante. Tuttavia, una regola pratica comune è che il portafoglio dovrebbe essere ribilanciato al suo mix originale quando una data classe di attività si sposta di oltre il +/- 5% dal suo obiettivo originale.
Tipi di piani a rapporto costante
Poiché gli indici ponderati in base alla capitalizzazione a volte sovrappesavano azioni sopravvalutate e sottopesate sottovalutate al culmine dei mercati rialzisti, alcuni smart beta exchange-traded funds (ETF) sono anche contro-ciclici, prendendo di mira fattori come momentum, volatilità, valore e dimensione, sistematicamente sovrappeso o sottopeso.
Il ribilanciamento Smart-beta utilizza criteri aggiuntivi, come il valore definito da misure di performance come il valore contabile o il rendimento del capitale, per allocare le partecipazioni su una selezione di azioni. Questo metodo di creazione del portafoglio basato su regole aggiunge un livello di analisi sistematica all’investimento che manca al semplice investimento in indici.
Storia dei piani a rapporto costante
Il piano a rapporti costanti fu una delle prime strategie ideate quando le istituzioni iniziarono a investire in modo significativo nel mercato azionario, negli anni Quaranta. Uno dei primi riferimenti ad esso esiste in un numero di luglio 1947 del Journal of Business dell’Università di Chicago. Un articolo nel numero di ottobre 1949 del Journal of Business dell’Università di Chicago discuteva la necessità di fare previsioni nei “piani temporali delle formule”.