17 Aprile 2022 20:05

Come misurare l’efficacia della copertura nella relazione di copertura con i CDS?

Come contabilizzare i derivati di copertura?

Dal 1° gennaio 2016 i derivati trovano spazio in apposite voci del bilancio. I derivati sono contabilizzati in Stato Patrimoniale al fair value (altrimenti detto mark to market, MTM), con contropartita differente a seconda che essi siano qualificati quali derivati speculativi o di copertura.

Come si calcola il mark to market?

I contratti non par devono essere compensati con un up front (pagamento) pari al fair value determinato col mark to market. In tal modo tutti i derivati diventano par, o a fair value = 0.
DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE (valore del derivato) COL MARK TO MARKET.

dic-17 -0,375
dic-21 0,1
mar-22 0,165
giu-22 0,23

Come funzionano i derivati?

Un derivato è un contratto tra due o più parti il cui valore è basato su un’attività finanziaria sottostante concordata (come un titolo) o un insieme di attività (come un indice). Gli strumenti di base comuni comprendono obbligazioni, materie prime, valute, tassi di interesse, indici di mercato e titoli azionari.

Come si calcola il fair value dei derivati?

Il fair value si ottiene per somma algebrica dei flussi netti attualizzati per ogni scadenza. Nel caso analizzato, il fair value dell’Irs è esattamente pari a 0 ovvero il valore teorico che dovrebbe avere un Irs tra controparti con uguale rischio di insolvenza.

Cosa sono i derivati in bilancio?

Gli strumenti finanziari derivati sono contratti o titoli il cui prezzo si basa sul valore di mercato di un altro strumento finanziario, il c.d. sottostante che può essere rappresentato ad esempio da azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime.

Quali sono gli strumenti derivati?

Uno strumento derivato (o semplicemente derivato, in inglese derivative), nella finanza, indica un titolo finanziario che deriva il proprio valore da un altro asset finanziario oppure da un indice (ad esempio, azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime), detto sottostante.

Quando si applica il criterio del costo ammortizzato?

Il criterio del costo ammortizzato viene applicato a prestiti e finanziamenti di natura finanziaria, estinguibili sul medio o sul lungo periodo. Si tratta di un valore applicabile ai debiti nei quali il tasso d’interesse effettivo differisce dal tasso di interesse nominale.