Come funziona un impianto di incenerimento dei rifiuti?
L’impianto è generalmente composto da un forno, all’interno del quale vengono bruciati i rifiuti, a volte anche con l’ausilio di gas metano per aumentarne la temperatura. Per legge, infatti, la temperatura di combustione deve essere sopra gli 850 gradi, per evitare la formazione di diossine.
Come funzionano gli inceneritori?
Il processo di termovalorizzazione dei rifiuti si basa su un sistema con griglia mobile raffreddata ad acqua, integrata con la caldaia per la produzione di vapore grazie al recupero del calore liberato dai rifiuti a seguito della loro combustione.
Quali sono i problemi legati agli inceneritori?
In questo modo ogni inceneritore comporta l’immissione in atmosfera di milioni di metri cubi di fumi tossici al giorno costituiti, oltre che dalle note diossine, da almeno 200/250 differenti composti chimici che possono creare problemi di salute.
Che differenza c’è tra inceneritore e termovalorizzatore?
Un inceneritore, ad esempio, brucia i rifiuti e basta, mentre invece un termovalorizzatore ha il compito di bruciare i rifiuti e produrre energia elettrica.
Dove finiscono le ceneri degli inceneritori?
I residui solidi vengono raccolti e inviati a centri di trattamento dove vengono recuperati per l’80% per la produzione di cemento o per la realizzazione di sottofondi stradali, per un 10% sotto forma di materiale ferroso, un restante 10% va in perdita d’acqua. 0% in discarica.
Cosa viene bruciato negli inceneritori?
tramite combustione, dei rifiuti. termica in energia elettrica. L’inceneritore o termovalorizzatore è quindi un impianto che utilizza come combustibile i rifiuti (CDR), con due obiettivi: eliminarli e produrre energia con il calore prodotto dalla loro combustione.
In che modo funzionano i termovalorizzatori?
I rifiuti vengono bruciati e, grazie al calore ottenuto, viene prodotto il vapore per la generazione di energia elettrica. Nel dettaglio, il calore prodotto vaporizza l’acqua in circolazione nella caldaia posta a valle. Il vapore così generato aziona una turbina che trasforma l’energia termica in energia elettrica.
Quanta energia produce un termovalorizzatore?
Quanta energia si recupera in un impianto di termovalorizzazione? Con la combustione dei rifiuti, l’impianto produce energia elettrica pari a 140 milioni di KWh, il consumo annuale di circa 55.000 famiglie.
Che fine fanno le ceneri dei termovalorizzatori?
sottofondi stradali: le scorie miscelate con sabbia, cemento e acqua vengono utilizzate come massetto stradale. conglomerati bituminosi: le scorie sono aggiunte a inerti e bitume per ottenere la sovrastruttura stradale.
Cosa sono le ceneri leggere e dove si producono?
Gli impianti per l’incenerimento producono diversi rifiuti tra cui le cosiddette “ceneri pesanti” (bottom ashes), che rimangono sul letto del braciere, e le cosiddette “ceneri leggere” (fly ashes), che originano dalla depurazione dei fumi di combustione.
Dove smaltire fuliggine?
Dove buttare la fuliggine? Devi sapere che si tratta di un rifiuto molto speciale, biodegradabile, che può essere quindi utilizzato per realizzare un concime o fertilizzante naturale. Essendo biodegradabile, la cenere va gettata nel secchio dell’umido-organico, se si effettua la raccolta differenziata.
Dove buttare la fuliggine?
Lo smaltimento della fuliggine e della cenere prodotti dalla combustione di legna buona (non contenente sostanze tossiche) si possono smaltire come rifiuto urbano non tossico o come rifiuto speciale assimilabile agli urbani.
Cosa contiene la fuliggine?
Cosa contiene la fuliggine? Si tratta di una polvere nera composta da particelle di carbonio incombusto amorfo (in quantità comprese tra l’80 e il 96 %) più tracce di altre sostanze derivanti sempre dai processi di combustione.
Dove si mette la cenere del camino?
Se sono le prime volte che te ne occupi, potrebbe sorgere spontanea la domanda: dove buttarla? La risposta è molto semplice: la cenere deve essere conferita nel bidone dell‘organico.
Qual è il bidone dell’organico?
Nel bidone dell‘umido – o rifiuto organico – finiscono tutti i rifiuti alimentari, quindi principalmente scarti e avanzi sia cotti che crudi. A questi naturalmente si aggiungono i cibi scaduti e avariati. L’importante, in tutti i casi, è che vengano gettati senza involucro.
Che differenza c’è tra umido e organico?
Gli scarti di cucina o del giardino vengono definiti scarti umidi (più comunemente “umido“) o rifiuti organici. Tutti i rifiuti organici sono biodegradabili e vengono utilizzati per la produzione di compost.
Quali sono i rifiuti che vanno nell organico?
Nell‘organico (o umido) finiscono tutti i rifiuti alimentari, principalmente scarti e avanzi che siano essi cotti o crudi. Anche i cibi scaduti e avariati possono esser considerati rifiuti organici, però l’importante è che vengano chiaramente separati e gettati via senza il loro involucro.
Cosa mettere nel cassonetto dell’organico?
Cosa devo conferire nel bidone dell‘organico ?
- scarti di cucina e avanzi di cibo. (carne, formaggio, pesce, uova, pasta, dolci, pizza…)
- alimenti avariati.
- pane vecchio, pasta e riso.
- scarti di frutta e verdura.
- farina.
- fondi di caffè
- filtri di te, camomilla, tisane. …
- tovaglioli di carta non stampati.
Cosa si mette nel secco residuo?
Si: Pannolini e pannoloni, assorbenti, stracci sporchi, spugne, spazzolini, oggetti di gomma, posate monouso, ciche di sigaretta, carta plastificata, lampadine, cocci di ceramica, porcellana e terracotta.