21 Aprile 2022 9:57

C’è qualche rischio nel fornire il numero del conto bancario insieme al nome e alla data di nascita?

Esistono metodi alternativi di pagamento (accredito su carta prepagata, assegno, ecc.) ma, in ogni caso, occorre fornire quantomeno il nominativo, oltre che il numero del conto o della carta. Sin da subito possiamo dire che il rischio di subire truffe fornendo nome, cognome e iban è bassissimo, quasi inesistente.

Cosa rischio dando il mio IBAN?

Come anticipato, è sicuro rendere pubblico il proprio IBAN in quanto non ci mette a rischio di truffe. Anche nel caso in cui il nostro IBAN dovesse arrivare nelle mani di qualche malintenzionato, questo potrebbe al massimo effettuare un pagamento in nostro favore.

Come possono rubarti i soldi dal conto corrente?

In linea di massima non si possono rubare soldi da un conto corrente se si conoscono codice IBAN e nome e cognome. Pur tuttavia esiste la possibilità che qualcuno sfrutti la conoscenza dei dati anagrafici per compilare un documento falso.

Cosa si può fare col numero di conto?

Tirando le somme, il numero di conto corrente serve a consentire a chi riceve un bonifico bancario di avere tutta una serie di informazioni su chi ha fatto il versamento e sulla banca su cui è intestato il conto corrente. Tutto questo per ogni operazione bancaria effettuata in Italia e all’estero.

Come si ricava il numero di conto corrente dall IBAN?

In altre parole, per ricavare il numero di conto corrente avendo un IBAN basterà prendere gli ultimi 12 caratteri dell’IBAN stesso. Per controllare che l’IBAN sia giusto, bisogna tenere a mente che in Italia è lungo 27 caratteri.

Quali dati non dare per ricevere un bonifico?

Se dobbiamo ricevere un bonifico, non possiamo esimerci dal comunicare nome, cognome ed appunto, Iban, ed anche se parliamo di un rischio molto basso, non è comunque totalmente da escludere, che si possa essere truffati. L’Iban, è la cifra alfanumerica che indica un dato conto corrente ed anche il suo intestatario.

Quando la banca deve risarcire?

Secondo una recente decisione dell’Arbitro bancario finanziario [1], se la banca era a conoscenza del tentativo di truffa in atto e, ciononostante, non è intervenuta a tutela del cliente, è obbligata a rimborsare il correntista.

Come gli hacker rubano i soldi?

Grazie a lettori RFID portatili e wireless, i cybercriminali possono rubare soldi dalla carta di credito di persone incontrate per caso in strada o sui mezzi pubblici: bastano pochi secondi per effettuare il pagamento contactless senza che la vittima se ne accorga minimamente.

Come fanno ad entrare nei conti correnti?

Molto spesso vengono diffusi attraverso email dannose o sms che conducono attraverso dei link a siti contraffatti nei quali inserendo le proprie credenziali gli hacker riescono ad entrare in possesso dei dati personali degli utenti, come password e numeri di carta, che vengono offerti dagli utenti stessi.