Aveva opzioni dei dipendenti in una società che è stata venduta a un’altra società straniera. Cosa succede?
Cosa succede ai dipendenti quando un’azienda viene venduta?
Cosa cambia al rapporto di lavoro in corso dei dipendenti in caso di cessione di azienda? Nulla. Ciò che cambia in caso di cessione d’azienda è la titolarità del rapporto che, fermo restando il lavoratore dipendente, cambia il datore di lavoro.
Cosa spetta al lavoratore in caso di trasferimento?
Indennità di trasferimento
rimborso delle spese di viaggio. rimborso della spesa per il trasloco (trasporto dei mobili) rimborso dell’eventuale perdita di pigione (canone d’affitto) per un massimo di 6 mesi. diaria non inferiore al doppio della quota giornaliera di retribuzione.
Cosa succede ai dipendenti se l’azienda cambia ragione sociale?
In questo caso, l’articolo 2112 del Codice civile – similmente a quanto appena visto – stabilisce che, in caso di trasferimento d’azienda (o di un ramo d’azienda) ad un’altra società, il rapporto di lavoro continua con quest’ultima e il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano.
Come rifiutare un trasferimento di lavoro?
Come opporsi al trasferimento? Il lavoratore può opporsi al trasferimento con qualsiasi atto scritto come una lettera raccomandata o una pec, che va inviata entro 60 giorni dalla data di ricezione della comunicazione di trasferimento.
Quali sono gli effetti del trasferimento di un’azienda?
Successione nei contratti. Un altro effetto del trasferimento d‘azienda è legato alla successione nei contratti. In seguito al trasferimento del complesso dei beni, infatti, l’acquirente subentra nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda.
Come avviene il passaggio diretto?
In sintesi: una volta cessato il rapporto di lavoro con l’azienda da cui attualmente dipendi, ti recherai presso la nuova, dove ti sarà consegnata copia della lettera di assunzione-ovvero copia del contratto individuale dove sono indicate tutte le informazioni riferite alla instaurarsi del rapporto di lavoro.
Come vengono pagate le ore di viaggio?
In particolare, per quanto attiene le ore di viaggio il contratto distingue tra quelle coincidenti con il normale orario giornaliero di lavoro e quelle non coincidenti con tale orario. Le prime sono retribuite al 100% della retribuzione normale, le seconde al 65%.
Cosa succede se non si accetta un trasferimento di lavoro?
Il lavoratore che è stato trasferito in un‘altra sede di lavoro non può opporsi alla modifica del luogo di svolgimento della prestazione di lavoro ma può impugnare il provvedimento datoriale.
Quando si può rifiutare un trasferimento?
L’articolo 2103 del codice civile stabilisce che il lavoratore non può essere trasferito da un‘unità produttiva ad un‘altra se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. Detto ciò, richieda le motivazioni oggettive a supporto del trasferimento. La mancanza di una causale, legittima il suo rifiuto.
Come opporsi ad un trasferimento?
Il trasferimento non richiede il consenso del lavoratore, ma è impugnabile se non sussistono le condizioni espressamente previste dall’art. 2103 c.c.. L’impugnazione deve essere presentata tramite atto scritto al datore di lavoro entro 60 giorni dalla data in cui gli è stato comunicato il trasferimento.
Quando l’azienda può trasferirmi?
La norma che prevede che il trasferimento possa essere realizzato dal datore di lavoro solo in presenza di «comprovate ragioni tecniche, organizzative o produttive» è l‘articolo 2103 del Codice civile. Se sussistono tali ragioni, il trasferimento è legittimo anche senza il consenso del dipendente.
Quando il trasferimento del lavoratore e illegittimo?
Trasferimento del lavoratore: quando è illegittimo o nullo
Di converso, è certamente illegittimo il trasferimento del lavoratore disposto dal datore di lavoro in assenza delle “comprovate ragioni tecniche, organizzative o produttive”.
Quando si ha diritto al trasferimento?
Il diritto al trasferimento riconosciuto dalla L. n. 104 del 1992, articolo 33, comma 5, inoltre, sussiste laddove sia presente il requisito della “vacanza” del posto e laddove il posto sia anche reso “disponibile” dalla decisione organizzativa della P.A. di coprire il posto vacante.
Quando il datore di lavoro può disporre il trasferimento del lavoratore?
Scheda sintetica. Il trasferimento dei lavoratori da una sede di lavoro ad un’altra è regolato rigidamente dalla legge. Più precisamente, l’art. 2103 c.c. dispone che il trasferimento possa essere attuato solo in presenza di “comprovate ragioni tecniche organizzative o produttive”.
Quando il lavoratore può chiedere il trasferimento?
La domanda di trasferimento va presentata dai docenti: neoassunti nell’a. s. 2021/22, ai fini dell’acquisizione della scuola di titolarità se interessati a cambiare scuola (se non la presentano restano nella scuola in cui sono stati assegnati – quella attuale – all’atto dell’assunzione);
Chi può fare domanda di trasferimento?
Chi può fare la domanda di mobilità? TUTTI i docenti di ruolo, fatta eccezione per i neoassunti nel 2020/2021 e coloro che sono entrati in ruolo da FIT scuola secondaria nel 2019/2020 (sono coloro che hanno il vincolo quinquennale).
Come motivare richiesta trasferimento?
Come motivazione da apporre sulla domanda di trasferimento si potrebbe menzionare la nostra volontà di crescita professionale e avanzamento di carriera. Tale desiderio di sviluppo sul piano lavorativo verrà molto apprezzata dal datore di lavoro che, magari, potrebbe accettare la nostra richiesta di buon grado.