A cosa serve la determinazione dei costi standard?
Il costo standard identifica un parametro di riferimento che, proprio nel suo modo di essere determinato e per gli scopi per i quali nasce, identifica una misura economica posta a base delle comparazioni delle performance aziendali nel tempo e nello spazio ( variance analysis).
I costi standard possono essere usati nella valutazione del magazzino solo se rappresentativi dei costi effettivamente sostenuti. I costi standard sono aggiornati periodicamente per riflettere cambiamenti sia nei prezzi che nelle condizioni di costo, quali ad esempio i mutamenti dei processi e dell’efficienza.
Su cosa si basano i costi standard?
I prodotti make sono associati ad una distinta base e a un ciclo di produzione. Il costo standard utilizza una logica dell’MRP che utilizza l’anagrafica del materiale e altri due documenti associati ad ogni prodotto finito: la distinta base di produzione e il ciclo di lavorazione/montaggio in stato rilasciato.
Cosa sono i costi effettivi?
I costi effettivi sono i costi che considerano le attuali condizioni gestionali, quindi prendorno in cosiderazione le condizioni gestionali che possiamo dire “reali”.
Come si trovano i costi?
La formula per calcolarlo è molto semplice: Costi Fissi + Costi Variabili = Costo Totale. Continuando con l’esempio precedente, se si sommano le spese fisse e le spese variabili si ottiene: 2210 euro (costi fissi) + 700 euro (costi variabili) = 2910 euro (costo totale).
Quali sono i costi fissi e variabili?
Per costi fissi si intende l’insieme dei costi il cui ammontare è indipendente dalla quantità di beni e servizi prodotti da un’attività. A questo concetto si contrappone quello di costo variabile: il cui ammontare dipende direttamente, e in maniera proporzionale, dalla quantità di beni e servizi prodotti.
Quali sono i costi diretti e indiretti?
Al contrario dei costi diretti, quelli indiretti sono tutte le spese sostenute per materiali, servizi e manutenzioni necessarie per il funzionamento dell’attività. Entrambi sono ugualmente essenziali per la gestione di un’azienda e l’uno non può esistere senza l’altro.
Come si calcola il costo effettivo?
Il costo effettivo, infatti, è molto diverso da quello che appare nella busta paga mensile del dipendente.
Il calcolo da fare per sapere quanto accantonare è il seguente:
- 25.000 euro/13,5 = 1.851,85 euro.
- 1.851,85 x 2,25% [1,5% + 0,75% (1% x 75%)] = 41,66 euro.
- 1.851,85 + 41,66 = 1.893,51 euro.
Come si calcola il costo medio ponderato?
Il costo medio ponderato si calcola come somma del costo delle unità diviso il totale del numero delle unità, quindi 88 euro/120 = 0,73 euro. Delle 120 unità, 100 sono state vendute così che ne rimangono solo 20, il cui valore viene calcolato come: 0,73 euro*20= 14,6 euro.
Come si calcolano i costi indiretti?
Ecco come calcolarla: Dividi i costi indiretti per quelli diretti. Considerando l’esempio riportato nell’immagine, il risultato sarebbe il seguente: 16.800/48.000 = 0,35. Moltiplica questo numero per 100 allo scopo di ottenere la percentuale dei costi indiretti, ovvero 35%.
Come calcolare costi e ricavi?
Come calcolare costi e ricavi? La formula è Ricavo = Prezzo X Quantità. Esempio: se un fruttivendolo vende 2 mele ad un prezzo di 2 euro ciascuna, riceverà un ricavo di 4 euro, pari alla moltiplicazione di 2 per 2.
Quanti tipi di costi ci sono?
- Tipologie.
- Costi totali.
- Costi marginali.
- Costi medi.
- Costo unitario.
- Costi di investimento e costi di gestione.
- Costi diretti e indiretti.
- Costi contabili e costi opportunità
Quali sono le tipologie di costo aziendali?
Configurazioni di costo
Costo pieno aziendale o full cost: include oltre ai costi diretti ed indiretti di produzione anche tutte le rimanenti tipologie di costo ovvero i costi commerciali, i costi amministrativi e generali.
Quali sono i costi finanziari?
Lo IAS 23 definisce gli «oneri finanziari» quali interessi ed altri oneri sostenuti dall’impresa per l’ottenimento di finanziamenti. La definizione è piuttosto ampia e non include soltanto gli interessi passivi.
Quali sono i costi economici?
Il costo è l’uscita economica necessaria per l’acquisto o la produzione di un bene economico o di un servizio. È anche indicato come costo economico. In economia politica si parla di costo per intendere il costo produttivo ( costo di produzione ).
Quali sono i costi comuni?
COSTI COMUNI (INDIRETTI)
Sono costi relativi a fattori produttivi che contribuiscono all’ottenimento di più oggetti di calcolo (prodotti, servizi, fasi di lavorazione, ecc.). Essi possono essere attribuiti ad un determinato oggetto di calcolo soltanto in modo indiretto e non univoco.
Che cosa sono i costi comuni?
Costi speciali e comuni
I costi speciali sono oggettivamente riferibili al singolo oggetto centro di costo o di prodotto. I costi comuni sono relativi a più oggetti e sono attribuibili al singolo oggetto mediante una ripartizione (soggettiva, in quanto dipendente dalla scelta della tecnica e della base di riparto).
Quali possono essere i costi commerciali?
La voce comprende tutti i costi sostenuti per la commercializzazione dei prodotti, inclusi quelli di pubblicità e promozione, e la prestazione dei servizi post-vendita, nonché i costi per la distribuzione dei prodotti, sia nei magazzini del Gruppo sia per la consegna ai clienti.
Cosa sono i costi amministrativi e commerciali?
B – Costi amministrativi: Costi per il personale, consulenze, cancelleria, legali ,Oneri finanziari e tributari, ammortamenti (leasing) e spese per organi sociali (assemblee, amministratori etc…) Il costo è un complesso di valori corrispondenti ai consumi dei fattori produttivi inseriti in una determinata produzione.
Quali sono i costi indiretti esempi?
Ad esempio, possono essere considerati costi indiretti i costi di gestione e di amministrazione, le attrezzature usate in comune da più reparti, l’affitto, le utenze e così via. Sono tutti elementi indispensabili per il funzionamento dell’azienda ma che non dipendono da un progetto specifico.
Quali sono i costi variabili azienda?
Per costo variabile si intende quel costo (o spesa) che cambia in maniera proporzionale al variare della quantità di bene o servizio prodotto. A differenza dei costi fissi, che non cambiano al variare della quantità prodotta, se l’azienda produce zero i costi variabili sono pari a zero.
Cosa significa costi variabili?
I costi variabili sono le spese d’impresa che variano in base ai volumi di vendita. Ciò significa che i costi variabili possono aumentare o diminuire a seconda della produzione corrente di un’impresa.
Quali sono le caratteristiche dei costi variabili?
Sono costi variabili quelli che, nel loro ammontare complessivo, variano proporzionalmente al variare della quantità. Saranno zero per una quantità pari a zero, un “tot” per una quantità pari a uno, due “tot” per due, e così via in modo direttamente proporzionale.
Come si calcola il costo variabile?
Per calcolare il costo variabile medio la formula è la seguente: costo variabile complessivo / quantità prodotte = 800 € / 50 sciarpe = 16 €.